PARROCCHIA SS COSMA E DAMIANO - PARROCCHIA S.FRANCESCO ALLE SCALE - PARROCCHIA SANTISSIMO SACRAMENTO-
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  • ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA
A maggio 2010 è iniziata l'Adorazione Eucaristica Perpetua nella cappellina  situata a sinistra della facciata della Chiesa.

Responsabile organizzativa dei turni orari di adorazione è la sig.ra Anna Giannini
supportata dai responsabili di ogni ora del giorno e della notte nell'arco della settimana. Inutile ribadire l'importanza di tale iniziativa che da più di tre anni è presente anche nella nostra città  in questa parrocchia.
Enorme anche lo sforzo organizzativo per coprire tutte le  24 ore del giorno per tutta la settimana e non nascondiamo le difficoltà di trovare sempre nuovi adoratori che ci supportino nei buchi orari che purtroppo sono presenti. Ma il beneficio che si ricava da tale funzione compensa di gran lunga il sacrificio, sì perchè lo senti, lo percepisci, la fede te lo garantisce che Lui è lì ed ascolta tutto ciò che hai da dire con il cuore.
L'esperienza è particolrmente apprezzata nelle ore notturne quando l'assoluto silenzio  aiuta a quest'incontro speciale (quanto sopra è riferito e testimoniato da chi da quasi dieci  anni fa adorazione nelle ore "piccole"). 
 Per aderire e dare la propria disponibilità per un ora di adorazione sono reperibili all'interno della cappellina i moduli di iscrizione; altrimenti potrete dare la vostra disponibilità, indicando i vs. recapiti e l'orario che preferite coprire, inviando il tutto mezzo email ai seguenti indirizzi:
sancosma@diocesi.ancona.it
                                                                                                                    
ABBIAMO BISOGNO DI ADORATORI !!!!!!! FORZA!!!!

 12 RAGIONI BIBLICHE PER ADORARE
1.     “Io sono il pane vivo disceso dal cielo.” (Gv 6,51)
2.     “Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori.” (Gv 4,23)
3.     Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna; Io lo resusciterò nell’ultimo giorno.” (Gv 6,40)
4.     “La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.” (Fil 4,5-7)
5.     State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.” (1Ts 5,16-18)
6.     “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati ed oppressi, e io vi ristorerò.” (Mt 11,28). “Gettate in lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi.” (1Pt 5,7)
7.     “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.” (Ap 3,20)
8.     Perché l’Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro Pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita.” (Ap 7,17)
9.     “Se il mio popolo, sul quale è stato invocato il mio nome, si umilierà, pregherà e ricercherà il mio volto, perdonerò il suo peccato e risanerò il suo paese.” (2Cr 7,14)
10.           “Ti ho amato di un amore eterno, per questo ti conservo ancora pietà.” (Ger 31,3)
11.           “Così non siete stati capaci di vegliare un ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere il tentazione.” (Mt 26,40-41)
12.           “E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.” (2Cor 3,18)




“Vogliamo obbedire a Dio, adorarlo in spirito e verità, e non possiamo. Lo adoriamo sì nello spirito, ma non nella verità della sua unica presenza nell’Eucaristia. Una dopo l’altra le cappelle dell’adorazione perpetua si chiudono e versiamo lacrime di impotenza. Dove hanno messo il mio Signore? Dice l’uno e l’altro con il dolore della Magdalena. Il Signore ci aveva chiamato “Vieni a me” e noi abbiamo risposto alla sua chiamata. Il Signore ci aveva detto di “rimanere in Me” e con Lui e in Lui e insieme a Lui siamo rimasti, giorno e notte, in quel modo unico. E c’erano sentinelle di giorno e di notte che sorvegliavano le città. Sì, sì, è vero che continuiamo a rimanere nel suo amore, continuiamo ad andare da lui in preghiera, ma ci manca quel contemplare il suo Volto, quella vicinanza, quel silenzio pieno della sua presenza. Ognuno di noi prova molto dolore. In questo momento, cari amici di Italia, sono in Spagna, confinato per il virus, e offro questa grande sofferenza di vedere che la prima cappella in Spagna – quella di Tibidabo – è stata chiusa, e così anche altre di quella serie di 60 cappelle di adorazione perpetua che ho contribuito ad aprire, Cancelada per primo, proprio la prima della serie, e poi la seconda -Incarnazione del Signore di Madrid, e ora Toledo, la terza. Ci sono ancora alcuni bastioni che resistono. Ma non perdiamoci, perché il dolore è una cosa e sentirsi sconfitti è tutta un’altra. Quest’ultimo impossibile perché è il Signore che ha vinto e sempre vince, non noi.

La preghiera è potente perché Egli è l’Onnipotente. La preghiera tocca il cuore di Dio se parte da un cuore umile e affranto.

Ora, in questa circostanza che dobbiamo vivere, si capisce perché la Beata Vergine, nostra Madre, ha tanto insistito da Fatima e da altri parti sulla preghiera quotidiana del Santo Rosario. Sapeva che non tutti avrebbero avuto accesso all’Eucaristia ovunque e sapeva che sarebbe arrivato il giorno in cui non sarebbe stato possibile accedervi. Bene, il Rosario non può essere rimosso. E ha un grande potere, perché Dio stesso glielo ha dato. Per questo motivo, il Rosario è odiato dai figli delle tenebre. Basta aver sentito e visto ciò che le orde diaboliche di Satana gridano: “Togliete i vostri rosari dai nostri …”

Ai fedeli che appartengono a una cappella di adorazione eucaristica perpetua e quelle cappelle erano sono chiuse, vi esorto e vi incoraggio a non perdere quell’ora, continuate dai vostri luoghi pregando il Rosario; la Via Crucis, o devozioni come la Corona dei Sette Dolori della Vergine; leggendo la Passione del Signore, specialmente dai quattro Vangeli, meditando su di essa ancora e ancora. Prendi un posto e fa un piccolo altare domestico in un angolo della casa, con il crocifisso, un’immagine o una statua della Vergine, immagini di santi (specialmente San Giuseppe), angeli e quando preghi accendi una candela, ce l’hai lì metti nel luogo principale la Bibbia e leggi soprattutto i Vangeli.Che la preghiera non diminuisca, preghiamo giorno e notte. In questo modo dove l’adorazione perpetua è chiusa, noi passiamo dall’adorazione alla preghiera perpetua.Se mi permetti, trascrivo alcuni messaggi di una rivelazione privata che trovo molto affidabile. Essi sono dati a un monaco benedettino irlandese, ma il nome rimane riservato. Il libro è stato tradotto in diverse lingue. Ha il Nihil Obstat di Peter Kwasniewski e l’Imprimatur del vescovo di Meath. Eccolo:“Le cappelle di adorazione non sono semplicemente rifugi per i devoti. Sono i centri radiosi e pulsanti di intensa attività divina che oltrepassa le mura del luogo in cui Mi adorano e penetra nelle case, nelle scuole e negli ospedali, per raggiungere anche quei luoghi bui e freddi in cui le anime sono schiavizzate da Satana per penetrare nei cuori, guarire le malattie e chiamare a casa coloro che hanno vagato lontano da Me. Per questi motivi, l’opera di adorazione perpetua o anche di adorazione quotidiana prolungata è intensamente apostolica e soprannaturalmente efficace. Vorrei che i miei vescovi lo capissero! … La mia presenza nel Santissimo Sacramento, predicata, confessata e circondata di adorazione, amore e sincera riparazione è la migliore, è l’unico e più grande rimedio per i mali che affliggono la mia Chiesa e per i dolori che pesano sui miei sacerdoti. … Io agisco nella realtà silenziosa, umile e nascosta della mia presenza eucaristica. Adoratemi e lo splendore del mio Volto eucaristico inizierà a cambiare la faccia della Terra … Vi parlo in questo modo non solo per voi, caro amico del mio Cuore, ma anche per coloro che riceveranno queste parole, mediteranno su di esse e trarranno ispirazione da esse per amarmi più generosamente, più fruttuosamente e più gioiosamente … Molte anime di sacerdoti riavranno la vita e saranno confortate dalle mie parole. Molti sacerdoti saranno mossi a passare il tempo nello splendore del mio Volto eucaristico e per stare vicini al mio Cuore trafitto ”Messaggio di giovedì 26 agosto 2010.”

Estratto da In Sinu Jesu: When Heart Speaks to Heart: The Journal of a Priest at Prayer by A Benedictine Monk (Angelico Press, 2016)

Padre Justo Antonio Lofeudo MSE



SCARICA IL FILE CON LA SCHEDA DI ADESIONE A DIVENTARE ADORATORE 
depositala presso l'apposito contenitore in cappellina o invialo mezzo mail al seguente indirizzo:
sancosma@diocesi.ancona.it

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Cinque anni di ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA 

Una brevissima storia, solo cinque anni, ma un passo molti importante. Una idea davvero geniale quella partita da don Paolo, parroco, e dalla parrocchia di S. Cosma: perché non tentare la realizzazione della Adorazione Eucaristica Perpetua? Idea possibile ma piuttosto ambiziosa: ci saranno dei volontari disposti a coprire tutte le ore, di tutti i giorni, di tutte le settimane, di tutti i mesi, di tutti gli anni?
Con la intensa collaborazione di P. Justo Lo Feudo l’idea piano piano entra nella testa e nel cuore della parrocchia e di altre parrocchie della città.
E finalmente con una processione da S. Domenico a S. Cosma l’Adorazione ha il suo avvio.
All’inizio un migliaio di ‘adoratori’ per tutte le ore del giorno, comprese quelle della notte.
Ora siamo al quinto anno: il numero degli adoratori è calato, ma tutte le ore sono coperte. Anche se i responsabili invitano a rilanciare questa forte iniziativa della Adorazione continuata.
Proprio questo è importante: che l’Adorazione Eucaristica sia davvero ‘perpetua’, cioè costante, ininterrotta.
L’importanza sta non tanto nel voler saziare l’orgoglio organizzativo ed efficientistico, ma vuole essere un atto di fede: Dio ama il mondo da dare suo Figlio. Gesù ci stupisce per la sua donazione perenne: l’Eucarestia costantemente celebrata nel mondo!
E’ necessario pregarlo e ringraziarlo giorno e notte.
S. Alfonso M. de’ Liguori diceva: ‘Mio Gesù! Quale invenzione amorosa è stata mai questa del Santissimo Sacramento… per farvi trovare da chi lo desidera?’

La porta del civico 5a di Largo S. Cosma è aperta a tutti coloro che intendono cercare e trovare il Signore.
Il card. Martini aggiungeva: ‘Tu, o Signore, sei qui per noi e l’Ostia che contemplo è la tua vita per noi.’
La gente sa che davanti all’Eucarestia non si sta come davanti a una cosa, ma si è davanti ad una persona, ad un amico dalla mano tesa: il Cristo vivo e presente tra le nostre case, nella nostre comunità e nel nostro intimo. ‘Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo.’

Forse i turni più impegnativi sono quelli notturni, ma sono anche i più belli, perché la fede e l’amore li rendono tali, come affermava Santa Bernadette: ‘Io mi unisco a tutte l’Eucarestie, soprattutto durante la notte che trascorro talvolta senza prendere sonno’.
E’ significativo entrare nella Cappellina della Adorazione, gustare il silenzio e la calma, che troveremmo difficilmente fuori, nei nostri ambienti di vita, di lavoro e di traffico.
Ma è un silenzio e una calma che hanno un valore ‘politicamente corretto’: ritroviamo una dimensione essenziale della nostra vita; è un appuntamento che ci ricostruisce, ci rigenera… Verrebbe da dire: Provare per credere. C. Lubich l’ha provato e può dire: ‘E’ l’udienza con l’Onnipotente, il vertice della giornata… a tu per tu con Dio, nell’intima stanzetta della nostra anima’.
E’ davvero quel riposo cui Gesù invita i suoi, dopo l’esperienza missionaria… E’ il nostro riposo, è la pausa molto più importante … della pausa-caffè. E’ recintare un po’ del nostro tempo (in fondo solo un’ora la settimana) per riempirlo esplicitamente di Dio, per incontrarlo, per ascoltarlo, per parlare con Lui.
In questi tempi si è creata l’abitudine di passare dei giorni in luoghi sacri come i conventi, i monasteri. Con l’Adorazione possiamo ritagliarci non solo un luogo sacro, ma un ‘tempo sacro’: il tempo dell’appuntamento con Dio.
Così possiamo accorgerci di come i nostri giorni feriali possono riempirsi di eternità e di festa.
E lì, nel silenzio ci accorgiamo di ritrovare anche noi stessi, il senso delle nostre azioni, la polarità delle nostre pene, la direzione della nostra vita. Proprio come afferma P. R. Cantalamessa: ’Stando calmi e silenziosi, e possibilmente a lungo, davanti a Gesù-Eucarestia si depongono i nostri progetti per fare posto a quelli di Cristo’.
Ma non siamo solo noi singoli a ‘guadagnarci’. Può diventare un sorgente che disseta, sostiene e fa crescere la famiglia, la società, il servizio, la gratuità, il dialogo, il vero bene-essere di tutti.
L’iniziativa della Adorazione Perpetua si è allargata (basta pensare alle varie comunità rappresentate, tra queste le più presenti: S. Cosma, Pinocchio, le Grazie, Sacro Cuore, Misericordia…); è diventata quasi cittadina … e dovrebbe comunque diventare sempre più diocesana. Tanto più dopo il Congresso Eucaristico del 2011, quando la nostra Chiesa l’ha adottata come iniziativa della comunità locale.
E una iniziativa presente anche in altre città delle Marche come Ascoli, Fermo, Grottammare, Iesi, Senigallia, Urbino.
Certamente, anche in questo caso dell’Adorazione, l’unione fa la forza; dopo cinque anni di esperienza, ora l’idea viene rilanciata, e speriamo che si diffonda ulteriormente.
Chi è aperto ad accoglierla, basta che prende contatto con la responsabile, presso la Parrocchia dei SS. Cosma e Damiano, oppure entri nella Cappellina dell’Adorazione e prenda la scheda di iscrizione.
Così potrà realizzarsi la parola di Papa Francesco: ‘Attraverso l’Eucarestia Cristo vuole entrare nella nostra esistenza e permearla della sua grazia…’
E allora: perché non darci l’appuntamento al Largo S. Cosma 5a, per adorare Gesù presente nella Eucarestia e provare un po’ del riposo che Lui ci garantisce?








Omelia del 14 aprile 2013

Basilica di San Paolo Fuori le Mura

III Domenica di Pasqua, 14 aprile 2013

Papa-Francesco-5

"L’Evangelista sottolinea che «nessuno osava domandargli: “Chi sei?”, perché sapevano bene che era il Signore» (Gv 21,12). E questo è un punto importante per noi: vivere un rapporto intenso con Gesù, un’intimità di dialogo e di vita, così da riconoscerlo come “il Signore”. Adorarlo! Il brano dell’Apocalisse che abbiamo ascoltato ci parla dell’adorazione: le miriadi di angeli, tutte le creature, gli esseri viventi, gli anziani, si prostrano in adorazione davanti al Trono di Dio e all’Agnello immolato, che è Cristo, a cui va la lode, l’onore e la gloria (cfr Ap 5,11-14). Vorrei che ci ponessimo tutti una domanda: Tu, io, adoriamo il Signore? Andiamo da Dio solo per chiedere, per ringraziare, o andiamo da Lui anche per adorarlo? Che cosa vuol dire allora adorare Dio? Significa imparare a stare con Lui, a fermarci a dialogare con Lui, sentendo che la sua presenza è la più vera, la più buona, la più importante di tutte."

                                            I l Vescovo di Jesi

                                        LETTERA AGLI ADORATORI Aprile 2014

Carissimi adoratori,

1- Questa lettera è soprattutto per augurarci Buona Pasqua. Fra poco vivremo la settimana più importante dell’anno che troverà il suo culmine nel triduo pasquale che va dal giovedì santo sera alla Veglia. Sono giorni per rivivere le meraviglie del Signore che ci ha amati fino al punto di dare la sua vita per noi. Ora abbiamo una certezza, quella certezza che in un altro momento vi ricordavo: Gesù è Risorto; Gesù è vivo; Gesù cammina accanto a noi; Gesù è la nostra forza; Gesù è il fondamento della nostra gioia e della nostra speranza; Gesù accompagna e sostiene la nostra vita; Gesù è il pastore che ci guida nel pellegrinaggio terreno verso la meta che è la Vita Eterna; Gesù con la forza del suo Spirito ci dona un cuore nuovo capace di amare e di fare scelte generose; Gesù, il Vivente, presente ormai in ogni luogo e in ogni tempo, è capace di rinnovare l’esistenza degli uomini.

Papa Francesco nell’esortazione “La gioia del Vangelo” ci invita a rimetterci in cammino, ad accogliere Gesù. Perché solo nell’incontro con Lui possiamo sperimentare una gioia che non delude; una gioia che non è solo per noi, ma anche per tutto coloro ai quali annunceremo il Vangelo. Non perdiamo tempo: questa Pasqua è una occasione propizia per alzarci, ripartire, scommettere sull’amore di Gesù. Viviamo un tempo difficile e contemporaneamente meraviglioso.

Ci dice ancora il Papa che germogli di resurrezione stanno nascendo là dove sembrava tutto morto e finito. Chi ha occhi buoni già vede che stiamo uscendo dalla notte e il Signore fa fiorire ogni preghiera, ogni atto di amore compiuto: nei tempi che Egli sceglie e nel modo che egli ritiene opportuno, ma è così. Qui sta la nostra speranza: il Vivente agisce nel mondo e in ciascuno di noi.

2- Questa certezza ci deve dare una grande gioia. Il Signore agisce attraverso la nostra vita, attraverso i gesti che poniamo, attraverso la nostra preghiera. Anche se non sempre riusciamo a vedere il bene che il Signore sta compiendo. Noi siamo mandati a seminare, non a raccogliere. Senza scoraggiarci viviamo da risorti, viviamo sapendo di essere strumenti nelle mani del Signore, consapevoli che ormai Cristo vive e agisce nella nostra vita.

E la nostra testimonianza sia intensa e generosa. Una vita luminosa è la più bella testimonianza che possiamo offrire ai nostri fratelli bisognosi di incontrare il Signore. Chi ci vede dovrebbe poter dire: Ma cosa hai di particolare, come mai la tua vita esprime pace, perché la tua stessa presenza porta gioia, perché vivi con questo amore? E noi dovremmo rispondere: Non sono più io, ma è Cristo che vive in me. Il credente è un segno che il Signore ha lasciato nel mondo perché il mondo creda, conosca Gesù e si salvi.

3- Per noi, risorti con Cristo, l’Adorazione Eucaristica è un modo di pregare particolarmente importante. Anzitutto l’intercessione che pratichiamo è porre quel primo gesto buono affinché il Signore lo faccia fiorire cento, mille volte tanto toccando il cuore dei fratelli, donando loro ogni grazia. E inoltre nell’Adorazione Eucaristica la vita giorno dopo giorno cambia e diventa sempre più simile a quella di Gesù, per cui la testimonianza cristiana diventa sempre più intensa.

4- Continua la Visita Pastorale: in questo mese di aprile la Visita Pastorale è nella parrocchia di San Pietro martire (Cappuccini) e con la Pasqua inizia nella parrocchia di San Massimiliano Kolbe.

Come sempre ricordiamo queste comunità con i loro Sacerdoti.
5- E concludo con la raccomandazione di sempre: invitiamo altri perché entrino a far parte di

questa meravigliosa famiglia di Adoratori.
A tutti auguro giorni ricchi della presenza del Signore e di ogni benedizione.

+ Gerardo Rocconi, Vescovo

RIFLESSIONE VOCAZIONALE a cura di don Marco Micucci

IL SIGNORE HA BISOGNO DI ME
Brutti, stupidi, caparbi: gli asini collezionano i titoli di disprezzo, ma uno di loro ha portato il Cristo nel momento trionfale. Lasciamoci provocare da questo asinello dalla storia singolare...
In questi giorni sono particolarmente inquieto. Si avvicina la festa di Pasqua. La strada verso Gerusalemme è affollata, quasi caotica. Io sto come al solito, legato, davanti alla porta: guardo con un po’ di invidia i cavalli che portano gente ben vestita. Anche i miei compagni asini hanno un’aria di fierezza e soddisfazione in questi giorni. Oh come mi piacerebbe essere nella carovana e andare nella città santa! Cosa non pagherei ad essere slegato... è possibile che in mezzo a questa folla nessuno si accorga di me? “Ioh, ioh, ioh!!!”. Mentre gridavo forte cercando di dire a tutti che esisto io, voglio vivere io... scorgo vicino a me due uomini mai visti da queste parti. Dopo avermi esaminato da tutte le parti per assicurarsi che non hanno sbagliato, incominciano a slegarmi. In quel momento esce di casa il mio padrone e chiede agli stranieri: “perché slegate questo asinello?”. Essi rispondono: ”Il Signore ne ha bisogno”. Il padrone li lascia fare, tanto per lui non valgo niente. Io invece sono rimasto pieno di dubbi e di stupore. Il Signore ha bisogno di me. Ma chi è il Signore? Chi può aver bisogno di me, stupido asinello, giovane, inesperto. Come fa a conoscermi? Come mai vuole proprio me? Non mi rendo conto di quanta strada ho fatto con i due uomini tanto sono sconvolto e smarrito. Ad un tratto, alzando la testa, trovo davanti a me un volto bellissimo, con uno sguardo mite e buono. Sarà questo il Signore, l’uomo che ha bisogno di me?. Avrei voluto guardarlo a lungo per scoprire su quel volto la risposta ai miei interrogativi, per imprimermi nella mente quello sguardo incoraggiante, ma la gente mi spinge da tutte le parti creando confusione. Egli sale lentamente su di me e subito gli uomini mi fanno cenno di camminare. Che emozione! Per la prima volta in vita mia porto su di me un uomo. Si accorgerà il mio signore? E’ così bello! Mi sento realizzato, utile. Saprà il Signore su di me quanta gioia mi ha dato? Dove andiamo? A Gerusalemme. Vedo già spuntare le torri della città; vedo le mura di cinta e dappertutto tanta gente. Però che stranezza: la gente invece di camminare verso la città viene verso di noi. Ci viene addosso. Man mano che avanziamo con fatica la gente stende i suoi mantelli componendo un tappeto variopinto. I bambini agitano rami d’albero. Le donne si inginocchiano. Tutti gridano a gran voce: “ Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna al re d’Israele”. Non potevo neanche immaginare uno spettacolo simile. Tutta questa gente è venuta ad accogliere l’uomo seduto su di me e lo chiama re d’Israele. E’ Lui, il Messia! Sono d’avvero un asino per non averlo capito prima. La profezia di Zaccaria mi balena nella mente: ”Ecco il tuo re viene a te, giusto, vittorioso, umile, cavalca un asino”. Se egli è il Messia io sono quell’asino! Cosa è capitato poi al Messia? Lo sapete già dal racconto dei suoi discepoli. Quanto a me non so che dire. Le parole si rivelano povere ed inadeguate quando uno è a contatto con il mistero. Vedendo il mio Signore inghiottito dalla folla alla porta del Tempio, ho capito che non lo vedrò mai più. Egli non avrà bisogno di me per il viaggio di ritorno. Quel mio famoso antenato, l’asino di Abramo, ebbe la gioia di riportare a casa Isacco, io, invece, non lo riporterò indietro il mio Signore. D’ora in poi lo porterò dentro di me

per sempre. Egli ha avuto bisogno di me per andare a Gerusalemme; ora ha ancora bisogno di me perché io gli renda testimonianza da Gerusalemme fino agli estremi confini della terra (cf. Atti 1,8). E’ per questo che esisto. Egli mi conosceva e mi amava prima che io nascessi. Fin dall’eternità mi ha pensato e mi ha assegnato un posto nella storia. Ha fatto preannunciare la mia missione. Ha guardato alla mia povertà e nullità Mi ha fatto slegare e mi ha fatto condurre a sé per realizzare insieme a lui una promessa. Mi ha fatto diventare portatore del suo Figlio, suo consocio per salvare il mondo. Se Dio ha avuto bisogno di uno stupido asinello, quanto più ha bisogno di voi, o uomini intelligenti, che mi ascoltate!

Sr. Maria Ko

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