VIA CRUCIS per la Quaresima 2020 … nel tempo del coronavirus
VENERDI' 3 aprile 2020
PREGHIERA INIZIALE
Tutti: Signore Gesù, stasera ripercorriamo la strada della tua croce, sapendo che è anche la nostra strada. Strada che in questo tempo per noi si è fatta più difficile a causa della epidemia di virus. Però una certezza ci illumina: la strada non finisce sulla croce ma va oltre, va nel Regno della Vita e nell’esplosione della Gioia che nessuno potrà mai rapirci! Noi pregheremo perché si apra una finestra che ci faccia intravvedere più serenità, più salute fisica e spirituale, più sicurezza e gioiosa solidarietà.
PRIMA STAZIONE - Gesù è condannato a morte
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal Vangelo secondo Matteo. Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!». Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
2 Lettore: Questa scena di condanna la conosciamo bene: è cronaca quotidiana! Però una domanda ci brucia nell’anima: perché è possibile condannare Dio? Perché Dio, che è Onnipotente, si presenta nella veste della debolezza? Perché Dio si lascia aggredire dall’orgoglio e dalla prepotenza e dall’arroganza umana? Perché Dio tace? Il silenzio di Dio è il nostro tormento, è la nostra prova! Ma è anche la purificazione della nostra fretta, è la terapia della nostra voglia di vendetta. Il silenzio di Dio è la terra dove muore il nostro orgoglio e sboccia la fede vera, la fede umile, le fede che non pone domande a Dio, ma si consegna a Lui con la fiducia di un bimbo. Con le chiese senza liturgia, quasi deserte, tocchiamo con mano il ‘silenzio di Dio’. E’ spesso anche il silenzio umano. Pensiamo al silenzio dei nostri ospedali, delle stanze dove si curano i malati più gravi, al silenzio e solitudine intorno a coloro che muoiono sotto lo sguardo del personale e certamente sotto lo sguardo amoroso di Dio e di Maria.
Tutti Signore, quanto è facile far finta di niente.
Quanto è facile lanciare sassi: i sassi del giudizio e della calunnia, i sassi dell’indifferenza e dell’abbandono!
Rit.
Aiutaci a non diventare mai indifferenti nei confronti dei fratelli più deboli e indifesi, aiutaci a sentire nel profondo del cuore ogni loro situazione.
Rit.
SECONDA STAZIONE - Gesù è caricato della Croce
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal Vangelo secondo Matteo. Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
2 Lettore: Nella passione di Cristo si è scatenato l’odio, il nostro odio, l’odio di tutta l’umanità. Nella passione di Cristo la nostra cattiveria ha reagito di fronte alla bontà, il nostro orgoglio è esploso con irritazione di fronte all’umiltà, la nostra corruzione si è risentita di fronte alla splendente limpidezza di Dio! E così noi… siamo diventati la croce di Dio! Oggi sentiamo che anche sulle nostre spalle è posta una croce, che qualche volta ci sembra impossibile sopportare. Dio, per primo, prende la croce sulle sue spalle, la nostra croce, e ci sfida con la potenza del suo amore. Dio prende la croce! Mistero insondabile di bontà!
Tutti Signore Gesù, pietà di noi.
Tu sei entrato nella storia umana e l’hai trovata ostile a Te, difficile da comprendere per la nostra superbia, che fa credere all’uomo di avere una statura grande, quasi onnipotente e invece…
Rit.
Curami, Gesù, con la tua pazienza, sanami con la tua umiltà, restituiscimi la statura di creatura: la mia statura di piccolo… infinitamente amato da Te!
Rit.
TERZA STAZIONE - Gesù cade per la prima volta
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal libro del profeta Isaia. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
2 Lettore: Secondo il pensiero umano, Dio non può cadere... e invece cade. Perché? Non può essere un segno di debolezza, ma soltanto un segno d’amore: un messaggio d’amore per noi. Cadendo sotto il peso della croce, Gesù ci ricorda che il peccato pesa, il peccato abbassa e distrugge, il peccato punisce e fa male: per questo il peccato è male! Il peccato cambia in peggio il volto della sofferenza: ce la fa sentire come una condanna, una punizione. Ma Dio ci ama e vuole il nostro bene; e l’amore lo spinge a gridare a noi che spesso non vogliamo sentire: “Uscite dal peccato, perché vi fa male. Vi toglie la pace e la gioia; vi stacca dalla vita e fa seccare dentro di voi la sorgente della libertà e della dignità”.
Tutti Signore, abbiamo smarrito il senso del peccato!
Oggi si sta diffondendo, con subdola propaganda, una stolta difesa del male, un assurda indifferenza, un egoismo che ci fa fare quello che ci fa più comodo, una bugiarda libertà che esalta il capriccio, l’egoismo presentandoli come conquiste di civiltà. Rit.
Signore Gesù, aprici gli occhi: fa che una lacrima di pentimento ricostruisca in noi il pulito e lo spazio di una vera libertà. Aprici gli occhi, Signore Gesù!
Rit.
QUARTA STAZIONE - Gesù incontra la Madre
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
2 Lettore: Ogni madre è visibilità dell’amore, è domicilio di tenerezza, è fedeltà che non abbandona, perché una vera madre ama anche quando non è amata. Maria è la Madre! In lei la femminilità non ha un’ombra, e l’amore non è inquinato da rigurgiti di egoismo che imprigionano e bloccano il cuore. Il suo cuore è fedel- mente accanto al cuore del Figlio e soffre e porta la croce e sente nella propria carne tutte le ferite della carne del Figlio. Maria è anche nostra madre. Come a Cana, oppure per noi poco più di due secoli fa, vede la nostra attuale sofferenza e intercede presso il suo Figlio Gesù
Tutti Preghiera alla Regina di tutti i Santi nel tempo di coronavirus
O Maria, nostra Madre e Patrona, più di due secoli fa hai accompagnato i nostri padri, aprendo i tuoi occhi sul loro periodo di paura e di incertezza. Così hai ripetuto il gesto manifestato alle nozze di Cana di Galilea, quando, vista la difficoltà durante il pranzo di nozze, hai detto a Gesù: Non hanno più vino.
Anche ai nostri giorni il vino comincia a scarseggiare: la pandemia ci sta togliendo le sicurezze, la salute, la gioia, la speranza. Allora dillo anche oggi a Gesù: Non hanno più vino. Ricordaci che dopo la richiesta del vino, tu ci dici anche: Fate quello che vi dirà. Cioè fidatevi della sua Parola, che è parola di pace, di solidarietà, di salvezza.
Contiamo sull’intervento di Gesù per la salute dei malati, per il personale sanitario, i volontari, le famiglie, le comunità parrocchiali e il popolo di Ancona, dell’Italia e del mondo intero.
O Regina di tutti i Santi, rivolgi a noi i tuoi occhi misericordiosi e apri a noi una finestra di fiducia, di fraternità e di speranza; soprattutto rafforza la nostra fede.
Sostieni la nostra salute fisica, familiare e spirituale; apri i nostri occhi per vedere i bisogni degli altri e per guardare in alto, là dove c’è la meta della nostra felicità. Amen.
QUINTA STAZIONE- Gesù è aiutato da Simone di Cirene
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal Vangelo secondo Matteo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare su la croce di Gesù. Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua».
2 Lettore: Simone di Cirene, tu sei un piccolo, un povero, uno sconosciuto contadino, di cui non parlano i libri di storia. Eppure tu fai la storia! Hai scritto uno dei capitoli più belli della storia dell’umanità: tu porti la croce di un Altro, tu sollevi il patibolo e impedisci che schiacci la vittima. Sei stato il primo di una lunga serie: tutti coloro che anche in questa dolorosa circostanza del virus si sacrificano per il bene degli altri: le famiglie, gli operatori sanitari, i volontari e gli esperti, la gente semplice, coloro che donano il tempo, le forze e anche la vita per il bene dei contagiati. Tu ridai dignità a ciascuno di noi ricordandoci che siamo noi stessi soltanto se non pensiamo a noi stessi. Tu ci ricordi che Cristo ci aspetta nella strada, nella case di riposo, nell’ospedale, nel carcere, nelle periferie delle nostre città. Cristo ci aspetta! Lo soccorreremo? O moriremo nel nostro egoismo?
Tutti: Signore ti chiediamo aiuto.
Signore Gesù, rinnova in noi l’amore che a volte rischia di spegnersi rendendo il mondo freddo e inospitale. Spezza le catene che ci impediscono di correre verso gli altri.
Rit
Signore Gesù, riaccendi in noi la scintilla dell’umanità che Dio ci pose nel cuore all’inizio della creazione. Liberaci dalla decadenza dell’egoismo e ritroveremo subito la gioia di vivere e la voglia di cantare.
Rit.
SESTA STAZIONE - La Veronica asciuga il volto di Gesù
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal libro del profeta Isaia. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia.
2 Lettore: Il volto di Gesù è bagnato dal sudore è rigato dal sangue, è coperto di sputi insolenti. Chi avrà il coraggio di avvicinarsi? Una donna! Una donna esce allo scoperto tenendo accesa la lampada dell’umanità e asciuga il Volto: e ritrova il Volto! Quante persone oggi sono senza volto! Letteralmente senza volto, perché coperto dalle mascherine: l’unica parte che si può intravvedere sono gli occhi. Quante persone parlano e ascoltano con gli occhi. E’ vivo soltanto chi brucia d’amore e si china sul malato, l’anziano nei quali vedono il Cristo che soffre in coloro che soffrono, oggi!
Tutti: Signore aiutaci a fare il passo
Signore Gesù, basterebbe un passo e il mondo potrebbe cambiare! Basterebbe un passo e in famiglia ritornerebbe la pace; basterebbe un passo e il mendicante non sarebbe più solo; basterebbe un passo e l’ammalato sentirebbe una mano che gli stringe la mano per sanare ambedue.
Rit.
Signore Gesù, basterebbe un passo! Aiutaci a farlo, perché si stanno esaurendo nel mondo tutte le scorte della gioia. Oggi che dobbiamo stare fermi aiutaci a far camminare il cuore e la preghiera per tutti.
Rit.
SETTIMA STAZIONE - Gesù cade per la seconda volta
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: In quel tempo, siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo
2 Lettore: La nostra arroganza, la nostra violenza, le nostre ingiustizie pesano sul corpo di Cristo. Pesano e Cristo cade ancora per svelarci il peso insopportabile del nostro peccato. Ma cos’è che oggi, in modo particolare, colpisce il corpo santo di Cristo? La aggressione alla identità della persona e alla sua vocazione. La pandemia di questi giorni ha riaperto questa domanda: quanto vale la persona, ogni persona? Da una parte, che è abbondante, c’è l’impegno e il sacrificio per aiutare le persone malate; dall’altra sta trapelando l’indifferenza verso chi soffre, la disorganiz- zazione e anche il delitto di accaparrarsi mezzi e strumenti, magari per guadagnarci. Però, sostituirsi a Dio è la più folle arroganza, è la più pericolosa avventura. La caduta di Cristo ci apra gli occhi e ci faccia rivedere il volto bello il volto vero della persona, fatta a immagine e somiglianza di Dio.
Tutti: Signore, dacci la tua benedizione.
Signore Gesù, intona il canto della vita. Riaccendi la lampada dell’amore e facci sentire la bellezza di essere legati gli uni agli altri in un abbraccio di vita: la vita alimentata dal respiro stesso di Dio, il respiro di Dio-Amore.
Rit.
Signore Gesù, salva la dignità della persona affinché sia salva la vita! Aumenta la nostra fede nella tua viva presenza, nella Eucarestia e in ogni essere umano.
Rit.
OTTAVA STAZIONE - Gesù incontra le donne
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal Vangelo secondo Luca. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato... Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
2 Lettore: Il pianto delle mamme di Gerusalemme inonda di pietà il cammino del Condannato, smorza la ferocia di una esecuzione capitale e ci ricorda che siamo tutti figli: figli usciti dall’abbraccio di una mamma. Ma il pianto delle mamme di Gerusalemme è soltanto una piccola goccia del fiume di lacrime versato dalle mamme: mamme di crocifissi, mamme di malati terminali, mamme di drogati, mamme di ladri e sfruttatori, mamme di pazzi: ma sempre mamme!
Il pianto però non basta. Il pianto deve tracimare in amore che educa, in fortezza che guida, in severità che corregge, in dialogo che costruisce! Il pianto deve impedire altri pianti!
Tutti: Signore consola il nostro pianto
Signore Gesù, tu conosci il pianto delle madri e anche dei figli, tu vedi in ogni casa l’angolo del dolore, è come il tuo Getsemani: c’è una tristezza da morire.
Rit.
Signore Gesù, asciuga le nostre lacrime, rassicuraci nelle nostre paure, affinché il sorriso ritorni sul volto di tutti.
Rit.
NONA STAZIONE - Gesù cade per la terza volta
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal libro del profeta Abacuc. Non sei tu fin da principio, Signore, il mio Dio, il mio Santo? Tu dagli occhi così puri che non puoi vedere il male e non puoi guardare l'iniquità, perché, vedendo i malvagi, taci mentre l'empio ingoia il giusto? «Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette perché la si legga speditamente. È una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perché certo verrà e non tarderà».
2 Lettore: Pascal acutamente ha osservato: “Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo; non bisogna dormire durante questo tempo”. Ma dove agonizza Gesù in questo tempo? La divisione del mondo in zone di benessere e in zone di miseria è l’agonia di Cristo oggi. Il mondo infatti è attanagliato dal virus, di cui si sa poco e contro il quale ancora non c’è una medicina definitiva. Gesù cade e si rialza: il cammino deve continuare. Il senso dell’impegno che smuove tanti si affianca al senso di debolezza e di impotenza. Che il Signore ci aiuti a trovare il senso della vita, della solidarietà, della speranza.
Tutti: Beati i poveri in spirito
Signore Gesù, l’uomo che vive per accumulare Tu l’hai chiamato stolto! Sì, è stolto chi pensa di possedere qualcosa, perché uno solo è il Proprietario del mondo.
Rit.
Signore Gesù, il mondo è tuo e l’hai donato a tutti affinché la terra sia una casa che tutti nutre e tutti protegge. Facci crescere nella volontà di condividere.
Rit.
DECIMA STAZIONE - I soldati si dividono le vesti di Gesù
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal Vangelo secondo Giovanni. I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte.
2 Lettore: I soldati tolgono la tunica a Gesù con la violenza dei ladri e tentano di rubargli anche il pudore e la dignità. Ma Gesù è il pudore, Gesù è la dignità dell’uomo e del suo corpo. E il corpo umiliato di Cristo diventa accusa di tutte le umiliazioni del corpo umano creato da Dio come volto dell’anima e linguaggio per dire l’amore. Non possiamo non ricordare le lunghe file di camion con le salme dei morti. Tanti corpi destinati ad essere cremati, ma senza un familiare e con pochissimi gesti di fede e di affetto. Ma assieme a quei corpi c’è un’anime che già ha raggiunto la meta. Non sono soli, c’è Dio con loro. Vogliamo essere vicini a loro e ai loro familiari con l’affetto e la preghiera.
Tutti: Se mi ami non piangere! Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall'incanto di Dio, dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza. Mi è rimasto l'affetto per te: una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Ora l'amore che mi stringe profondamente a te, è gioia pura e senza tramonto.
Nelle tue battaglie, nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine, pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell'amore e della felicità.
UNDICESIMA STAZIONE - Gesù è inchiodato alla Croce
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal Vangelo secondo Matteo. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei». Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce! ». Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo».
2 Lettore: Quelle mani che hanno benedetto tutti ora sono inchiodate alla croce, quei piedi che hanno tanto camminato per seminare speranza e amore ora sono attaccati al patibolo. O Signore, perché la passione, perché la croce? Per amore! Perché, o Signore, non sei sceso dalla croce rispondendo alle nostre provocazioni? Non sono sceso dalla croce perché altrimenti avrei consacrato la forza come signora del mondo, mentre è l’amore l’unica forza che può cambiare il mondo. Sono venuto a dirvi che Dio è Amore, infinito Amore, Amore onnipotente. Che il Signore ispiri le menti e i cuori di coloro che ora soffrono.
Tutti: Mi abbandono, o Dio, nelle tue mani. Gira e rigira quest'argilla, come creta nelle mani del vasaio. Dalle una forma e poi spezzala, se vuoi. Domanda, ordina, cosa vuoi che io faccia? Innalzato, umiliato, perseguitato, incompreso, calunniato, sconsolato, sofferente, inutile a tutto, non mi resta che dire, sull'esempio della tua Madre: «Sia fatto di me secondo la tua parola».
Dammi l'amore per eccellenza, l'amore della croce, ma non delle croci eroiche che potrebbero nutrire l'amor proprio, ma di quelle croci volgari, che purtroppo porto con ripugnanza...
Di quelle croci che si incontrano ogni giorno nella contraddizione, nell'insuccesso, nei falsi giudizi, nella freddezza, nel rifiuto e nel disprezzo degli altri, nel malessere e nei difetti del corpo, nelle tenebre della mente e nel silenzio e aridità del cuore. Allora solamente Tu saprai che Ti amo, anche se non lo saprò io, ma questo mi basta. Amen
DODICESIMA STAZIONE - Gesù muore sulla Croce
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal Vangelo secondo Matteo. Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
E Gesù, emesso un alto grido, spirò.
2 Lettore: L’uomo stoltamente ha pensato: Dio è morto! Ma se muore Dio, chi ci darà ancora la vita? Se muore Dio, che cos’è la vita? La vita è Amore! Allora la croce non è la morte di Dio ma è il momento in cui si spezza la fragile crosta dell’umanità presa da Dio e parte l’inondazione d’amore che rinnova l’umanità. Dalla croce nasce la vita nuova dei santi, dalla croce nasce l’impegno dei medici ed infermieri, dalla croce nasce l’altruismo dei volontari, dalla croce nasce la fede e l’affetto delle famiglie, dalla croce nasce la vita delle nostre parrocchie, apparentemente chiuse, ma fortemente aperte a Dio e ai fratelli,, dalla croce nasce, ce lo auguriamo, un volto nuovo della nostra convivenza civile e una collaborazione più efficace tra le nazioni. dalla croce nasce la rivoluzione dell’amore: per questo la croce non è la morte di Dio, ma è la nascita del suo Amore nel mondo. Benedetta sia la croce di Cristo!
Tutti: Mi chiedevo... ma quanto avrà sofferto Gesù sulla Croce? Mi chiedevo... ma come avrà fatto a sopportare tutto? Mi chiedevo... tante cose ed anche ora, in mezzo alla sofferenza, mi chiedo ancora dove sia un senso a tutto questo.
Ecco, assimilata alla tua Croce ora comprendo che ogni sofferenza non è inutile.
Il mattino mi sveglio grata di aver potuto riaprire gli occhi alla luce, e poi...
Una fatica ed un offrire continuo fino alla sera. Ogni ora che passa è un'ora in più che il Signore concede. Cosa dire ancora? Come Paolo anch'io vorrei poter dire che non sono io che vivo ma è Cristo che vive in me... ma sono troppo fragile per riuscire ad avere una fede così grande.
Signore, questa croce è pesante, portala tu insieme a me ed insieme ce la faremo. Amen.
TREDICESIMA STAZIONE - Gesù è deposto dalla Croce
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal Vangelo secondo Matteo. C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.
2 Lettore: Il delitto è compiuto: noi abbiamo ucciso Gesù! E le piaghe di Cristo bruciano nel cuore di Maria, mentre un solo dolore abbraccia la Madre col Figlio. La Pietà! Sì, la Pietà grida, commuove e ferisce anche chi è solito fare ferite. La Pietà! A noi sembra di aver compassione di Dio e invece – ancora una volta – è Dio che ha compassione di noi. La Pietà! Il dolore non è più disperato e mai più lo sarà, perché Dio è venuto a soffrire con noi. E con Dio non si può disperare. Ricordiamo e contempliamo il papa che da solo benedice la città e il mondo intero; ma non è lui che benedice, ma il Cristo vivente nella Eucarestia. Gesù continua a rassicurarci: Non abbiate paura, io ho vinto il male del mondo.
Tutti: Non ti cercheremo nelle altezze, o Signore, ma in questa crocefissa storia
dell'uomo, dove Tu sei entrato conficcandovi l'albero della Croce, per lievitarla verso la terra promessa con la forza contagiosa della tua Resurrezione.
Donaci, di vivere in solidarietà profonda col nostro popolo per crescere, e patire, e lottare con esso, e rendere presente, dove Tu ci hai posto, la tua Parola di giudizio e di salvezza.
Liberaci da ogni forma di amore universale e astratto, per credere all'umile
e crocifisso amore, a questa terra, a questa gente. Amen
XIV STAZIONE - Gesù è deposto nel sepolcro
Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.
1 Lettore: Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 59-61 Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria.
2 Lettore: Le nostre città ‘disabitate’ e silenziose talvolta rassomigliano a un lungo e mesto sabato santo. Non potremo fare nemmeno solennemente la Settimana Santa. Tutto sembra finito, sembra che trionfi il malvagio, sembra che il male sia più forte del bene. Ma la fede ci fa vedere lontano, ci fa scorgere le luci di un nuovo giorno al di là di questo giorno. La fede ci garantisce che l’ultima parola spetta a Dio: soltanto a Dio! La fede è veramente una piccola lampada, ma è l’unica lampada che rischiara la notte del mondo: e la sua umile luce si fonde con le prime luci del giorno: il giorno di Cristo Risorto. La storia allora non finisce nel sepolcro, ma esplode nel sepolcro: così ha promesso Gesù, così è accaduto e accadrà! Così, nella fede e nella preghiera, potremmo dire con ragione: Ce la faremo.
Tutti: Signore Gesù, il Venerdì Santo è il giorno del buio, il giorno dell’odio senza ragione, il giorno dell’uccisione del Giusto! Ma il Venerdì Santo non è l’ultima parola: l’ultima parola è la Pasqua, il trionfo della Vita, la vittoria del Bene sul male. Signore Gesù, il Sabato Santo è il giorno del vuoto, il giorno della paura e dello smarrimento, il giorno in cui tutto sembra finito!
Ma il Sabato Santo non è l’ultimo giorno: l’ultimo giorno è la Pasqua, la Luce che si riaccende, l’Amore che vince ogni odio. Signore Gesù, mentre si consuma il nostro Venerdì Santo e si ripete l’angoscia di tanti Sabati santi, donaci la fede tenace di Maria per credere nella verità della Pasqua; donaci il suo sguardo limpido per vedere i bagliori che annunciano l’ultimo giorno della storia: ‘un nuovo cielo e una nuova terra’ già iniziati in Te, Gesù Crocifisso e Risorto. Amen!
Guida: Secondo le intenzioni del Papa per il dono delle sante indulgenze:
Tutti : Padre nostro …
CATECHESI VIRTUALE 4° STAZIONE
Battesimo: conformi a Cristo e membri del popolo di Dio
Preghiera, in famiglia, per ricordare-rivivere il nostro Battesimo

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Via Crucis di venerdì 27 marzo 2020....
nel tempo del Cororna Virus
I STAZIONE: Gesù condannato a morte.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Lettura biblica cf. Mt 27, 1-2,26; Mc 15,1; Gv 19,1
I capi religiosi con gli anziani del popolo si riunirono in consiglio contro Gesù, per farlo morire. Quindi, legatolo, lo consegnarono a Pilato, il governatore romano. Pilato, dopo averlo fatto flagellare lo condannò a morte.
2 Lett.
Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà: «Da ricco che era, si è fatto povero per voi...». Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale in potenza e gloria con il Padre, si è fatto povero; è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è spogliato, "svuotato", per rendersi in tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15).
Tutti
Signore, condannato a morte innocente, sei diventato più povero di tutti I poveri della terra. Fa che sappiamo guardare ai condannati della società, coloro che sono messi ai margini, con carità fraterna. Muovici ad opere di giustizia e solidarietà. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
II STAZIONE: Gesù riceve la croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
I soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e, dopo averlo schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
"Egli allora, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota".
2 Lett
È un grande mistero l’incarnazione di Dio! Ma la ragione di tutto questo è l’amore divino, un amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità, e non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fatto questo con noi, Gesù, infatti, «ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi in tutto simile a noi fuorché nel peccato» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past Gaudium et spes, 22).
Tutti
Signore, ti sei fatto carico della nostra umanità per essere nostro fratello. Dacci la capacità di abbattere muri che ci dividono dagli altri. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
III STAZIONE: Gesù cade pr la prima volta sotto la croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. (Is 53,4-5)
2 Lett
Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma dice san Paolo “...perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”. Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! È invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico. Non è questo 1’amore di Cristo!
Tutti
Signore sei caduto sotto il peso del tuo amore per noi. Fa che non cadiamo sotto il peso dell’egoismo rendici capaci del tuo stesso amore. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli, Amen.
IV STAZIONE: Gesù incontra sua madre.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione… e anche a te una spada trafiggerà l’anima». Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore. (Lc 2,34-35)
2 Lett
Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. È questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l’Apostolo dica che siamo stati liberati non per mezzo della ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua povertà. Eppure san Paolo conosce bene le “impenetrabili ricchezze di Cristo” (Ef 3,8), “erede di tutte le cose” (Eb 1,2).
Tutti
Signore, tua Madre ai piedi della croce ha sperimentato l’estrema povertà che il dolore provoca, aiuta chi è dilaniato dalla sofferenza. Il tuo amore li difenda e li guarisca da ogni male. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
V STAZIONE: Gesù aiutato dal Cireneo,
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
I soldati costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce di Gesù. (Mc 15, 21-22)
2 Lett
Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr LC 10,25 ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio.
Tutti
Signore, fa che nostri problemi e i nostri dolori o i nostri impegni non ci impediscano di aiutare il prossimo a portare la croce. Liberaci dall’egoismo e dal senso di autosufficienza e rendici come te, dono totale per gli altri. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
VI STAZIONE: Gesù asciugato dalla Veronica.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. (Is 53,2-3)
2 Lett
La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua Gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero.
Tutti
Signore, donaci di valorizzare la presenza della donna nelle nostre comunità e nella società. La loro tenerezza ci ricorda che tutti noi siamo figli amati e questo amore ci dona sicurezza. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
VII STAZIONE: Gesù cade la seconda volta.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
“Ero come agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo: Abbattiamo l’albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia più ricordato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità” (Ger. 11, 19) (Is 53, 5)
2 Lett
Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29). È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo.
Tutti
Signore, caduto sotto il peso dell’amore mancato e della tenerezza negata, donaci un cuore capace di consolare, nutrire, accogliere, liberare. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen
VIII STAZIONE: Gesù le donne di Gerusalemme
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figlio… Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?». (Lc 23,27-28,31)
2 Lett
Potremmo pensare che questa “via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è cosi. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo.
Tutti
Signore, hai incontrato le donne madri figure delle comunità della Chiesa donaci la grazia di vivere nelle comunità e in famiglia con semplicità e nella sobrità. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secolia. Amen.
IX STAZIONE: Gesù cade la terza volta.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta… Il loro giogo è sul mio collo e ha fiaccato la mia forza; il Signore mi ha messo nelle loro mani e non posso rialzarmi. (Lam 1,12.14)
2 Lett
Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale.
Tutti
Signore, il tuo volto è a terra e il tuo sguardo è più vicino a quello dei miseri, senza speranza, donaci il coraggio della speranza e la forza di donare speranza. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
X STAZIONE: Gesù spogliato delle vesti.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. (Gv 19,23)
2 Lett
La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, le possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell’umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Il nostro impegno si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi, che, in tanti casi, sono all’origine della miseria. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione.
Tutti
Signore, spogliato delle tue vesti, privato di ogni dignità, rendici capaci di rispetto di coloro che in diverse parti del mondo sono privi del necessario. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen
XI STAZIONE: Gesù inchiodato alla croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. (MC 15,25-27)
2 Lett
Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri spesso giovane è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente.
Tutti
Signore, inchiodato alla croce, dona ai crocifissi di oggi, a coloro che hanno perso ogni speranza il tuo conforto. Dona anche a noi di saper consolare, aiutare, valorizzare, accompagnare questi nostri fratelli. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
XII STAZIONE: Gesù muore in croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggico. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno mio spirito». Detto questo spirò. (Lc 23,44-46)
2 Lett
Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera.
Tutti
Signore, hai condiviso la nostra natura umana, le nostre debolezze e la voglia di autonomia. Sappiamo che tu ci sei accanto, ci salvi e ci liberi con la tua morte e resurrezione. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
XIII STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. (Mt 27,57-58)
2 Lett
Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza!
Tutti
Signore, calato dalla croce, senza più vita né parole, come i miseri della terra. A noi lasci le mani e le parole per essere segno della tua presenza, e la tua infinita misericordia Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
XIV STAZIONE: Gesù è posto nel sepolcro.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Giuseppe d’Arimatea, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano li, davanti al sepolcro, Maria di Magdala e l’altra Maria (Mt 27,59-61)
2 Lett
È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana.
Tutti
Signore, donaci di essere testimoni di speranza con la forza che viene dal tuo Spirito. Aiutaci a farci vicini agli altri pieni di amore e scoprire nuove strade per il vangelo. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei ssecoli. Amen.
XV STAZIONE: Gesù risorge da morte.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Dal Vangelo di Giovanni (cfr )
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!», Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
2 Lett
Nei suoi discorsi di addio Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi ho detto questo, prima che tutto avvenga, perché quando avverrà, voi crediate». Chi avrà fede in Gesù, chi aderirà con la vita alla Parola che risorge, risorgerò alla vita nuova dello Spirito. Anche oggi risuona la parola di vita del Signore: egli ci proclama beati se, pur non avendo visto, crediamo in lui e gli diciamo nel silenzio del nostro cuore: «Mio Signore e mio Dio!».
Tutti
Dio, Padre onnipotente, che hai mandato i tuoi discepoli per proclamare il Vangelo a tutti gli uomini, accogli le nostre suppliche e dona alla nostra fede un rinnovato slancio missionario. Per Cristo nostro Signore, Amen.
CONCLUSIONE
Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima
trovi la Chiesa intera disposta e sollecita
nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale,
morale e spirituale il messaggio evangelico,
che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso,
pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona.
Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che
si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà.
La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione
e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci
al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà.
Non dimentichiamo che la vera povertà duole:
non sarebbe valida una spogliazione senza questa
dimensione penitenziale.
Diffido dell’elemonisa che non costa e che non duole.
Tutti
O Dio, tu che conosci la nostra debolezza, rendici persone libere. Facci arrivare al traguardo dell’amore che è oltre ogni misura, oltre il povero, lo straniero, il nemico. Rendici capaci di imitare il tuo figlio Gesù che con la sua povertà ci ha reso ricchi. Lui che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Lettura biblica cf. Mt 27, 1-2,26; Mc 15,1; Gv 19,1
I capi religiosi con gli anziani del popolo si riunirono in consiglio contro Gesù, per farlo morire. Quindi, legatolo, lo consegnarono a Pilato, il governatore romano. Pilato, dopo averlo fatto flagellare lo condannò a morte.
2 Lett.
Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà: «Da ricco che era, si è fatto povero per voi...». Cristo, il Figlio eterno di Dio, uguale in potenza e gloria con il Padre, si è fatto povero; è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è spogliato, "svuotato", per rendersi in tutto simile a noi (cfr Fil 2,7; Eb 4,15).
Tutti
Signore, condannato a morte innocente, sei diventato più povero di tutti I poveri della terra. Fa che sappiamo guardare ai condannati della società, coloro che sono messi ai margini, con carità fraterna. Muovici ad opere di giustizia e solidarietà. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
II STAZIONE: Gesù riceve la croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
I soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e, dopo averlo schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
"Egli allora, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota".
2 Lett
È un grande mistero l’incarnazione di Dio! Ma la ragione di tutto questo è l’amore divino, un amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità, e non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze. E Dio ha fatto questo con noi, Gesù, infatti, «ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi in tutto simile a noi fuorché nel peccato» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past Gaudium et spes, 22).
Tutti
Signore, ti sei fatto carico della nostra umanità per essere nostro fratello. Dacci la capacità di abbattere muri che ci dividono dagli altri. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
III STAZIONE: Gesù cade pr la prima volta sotto la croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. (Is 53,4-5)
2 Lett
Lo scopo del farsi povero di Gesù non è la povertà in se stessa, ma dice san Paolo “...perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”. Non si tratta di un gioco di parole, di un’espressione ad effetto! È invece una sintesi della logica di Dio, la logica dell’amore, la logica dell’Incarnazione e della Croce. Dio non ha fatto cadere su di noi la salvezza dall’alto, come l’elemosina di chi dà parte del proprio superfluo con pietismo filantropico. Non è questo 1’amore di Cristo!
Tutti
Signore sei caduto sotto il peso del tuo amore per noi. Fa che non cadiamo sotto il peso dell’egoismo rendici capaci del tuo stesso amore. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli, Amen.
IV STAZIONE: Gesù incontra sua madre.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione… e anche a te una spada trafiggerà l’anima». Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore. (Lc 2,34-35)
2 Lett
Quando Gesù scende nelle acque del Giordano e si fa battezzare da Giovanni il Battista, non lo fa perché ha bisogno di penitenza, di conversione; lo fa per mettersi in mezzo alla gente, bisognosa di perdono, in mezzo a noi peccatori, e caricarsi del peso dei nostri peccati. È questa la via che ha scelto per consolarci, salvarci, liberarci dalla nostra miseria. Ci colpisce che l’Apostolo dica che siamo stati liberati non per mezzo della ricchezza di Cristo, ma per mezzo della sua povertà. Eppure san Paolo conosce bene le “impenetrabili ricchezze di Cristo” (Ef 3,8), “erede di tutte le cose” (Eb 1,2).
Tutti
Signore, tua Madre ai piedi della croce ha sperimentato l’estrema povertà che il dolore provoca, aiuta chi è dilaniato dalla sofferenza. Il tuo amore li difenda e li guarisca da ogni male. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
V STAZIONE: Gesù aiutato dal Cireneo,
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
I soldati costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce di Gesù. (Mc 15, 21-22)
2 Lett
Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr LC 10,25 ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio.
Tutti
Signore, fa che nostri problemi e i nostri dolori o i nostri impegni non ci impediscano di aiutare il prossimo a portare la croce. Liberaci dall’egoismo e dal senso di autosufficienza e rendici come te, dono totale per gli altri. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
VI STAZIONE: Gesù asciugato dalla Veronica.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. (Is 53,2-3)
2 Lett
La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua Gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero.
Tutti
Signore, donaci di valorizzare la presenza della donna nelle nostre comunità e nella società. La loro tenerezza ci ricorda che tutti noi siamo figli amati e questo amore ci dona sicurezza. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
VII STAZIONE: Gesù cade la seconda volta.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
“Ero come agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo: Abbattiamo l’albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei viventi; il suo nome non sia più ricordato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità” (Ger. 11, 19) (Is 53, 5)
2 Lett
Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29). È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo.
Tutti
Signore, caduto sotto il peso dell’amore mancato e della tenerezza negata, donaci un cuore capace di consolare, nutrire, accogliere, liberare. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen
VIII STAZIONE: Gesù le donne di Gerusalemme
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figlio… Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?». (Lc 23,27-28,31)
2 Lett
Potremmo pensare che questa “via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è cosi. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo.
Tutti
Signore, hai incontrato le donne madri figure delle comunità della Chiesa donaci la grazia di vivere nelle comunità e in famiglia con semplicità e nella sobrità. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secolia. Amen.
IX STAZIONE: Gesù cade la terza volta.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta… Il loro giogo è sul mio collo e ha fiaccato la mia forza; il Signore mi ha messo nelle loro mani e non posso rialzarmi. (Lam 1,12.14)
2 Lett
Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale.
Tutti
Signore, il tuo volto è a terra e il tuo sguardo è più vicino a quello dei miseri, senza speranza, donaci il coraggio della speranza e la forza di donare speranza. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
X STAZIONE: Gesù spogliato delle vesti.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. (Gv 19,23)
2 Lett
La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, le possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell’umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Il nostro impegno si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi, che, in tanti casi, sono all’origine della miseria. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione.
Tutti
Signore, spogliato delle tue vesti, privato di ogni dignità, rendici capaci di rispetto di coloro che in diverse parti del mondo sono privi del necessario. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen
XI STAZIONE: Gesù inchiodato alla croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. (MC 15,25-27)
2 Lett
Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri spesso giovane è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente.
Tutti
Signore, inchiodato alla croce, dona ai crocifissi di oggi, a coloro che hanno perso ogni speranza il tuo conforto. Dona anche a noi di saper consolare, aiutare, valorizzare, accompagnare questi nostri fratelli. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
XII STAZIONE: Gesù muore in croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggico. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno mio spirito». Detto questo spirò. (Lc 23,44-46)
2 Lett
Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera.
Tutti
Signore, hai condiviso la nostra natura umana, le nostre debolezze e la voglia di autonomia. Sappiamo che tu ci sei accanto, ci salvi e ci liberi con la tua morte e resurrezione. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
XIII STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. (Mt 27,57-58)
2 Lett
Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza!
Tutti
Signore, calato dalla croce, senza più vita né parole, come i miseri della terra. A noi lasci le mani e le parole per essere segno della tua presenza, e la tua infinita misericordia Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
XIV STAZIONE: Gesù è posto nel sepolcro.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Giuseppe d’Arimatea, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano li, davanti al sepolcro, Maria di Magdala e l’altra Maria (Mt 27,59-61)
2 Lett
È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e i peccatori come pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana.
Tutti
Signore, donaci di essere testimoni di speranza con la forza che viene dal tuo Spirito. Aiutaci a farci vicini agli altri pieni di amore e scoprire nuove strade per il vangelo. Tu sei Dio e nostro fratello e vivi e regni nei secoli dei ssecoli. Amen.
XV STAZIONE: Gesù risorge da morte.
Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1 Lett
Dal Vangelo di Giovanni (cfr )
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!», Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
2 Lett
Nei suoi discorsi di addio Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi ho detto questo, prima che tutto avvenga, perché quando avverrà, voi crediate». Chi avrà fede in Gesù, chi aderirà con la vita alla Parola che risorge, risorgerò alla vita nuova dello Spirito. Anche oggi risuona la parola di vita del Signore: egli ci proclama beati se, pur non avendo visto, crediamo in lui e gli diciamo nel silenzio del nostro cuore: «Mio Signore e mio Dio!».
Tutti
Dio, Padre onnipotente, che hai mandato i tuoi discepoli per proclamare il Vangelo a tutti gli uomini, accogli le nostre suppliche e dona alla nostra fede un rinnovato slancio missionario. Per Cristo nostro Signore, Amen.
CONCLUSIONE
Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima
trovi la Chiesa intera disposta e sollecita
nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale,
morale e spirituale il messaggio evangelico,
che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso,
pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona.
Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che
si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà.
La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione
e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci
al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà.
Non dimentichiamo che la vera povertà duole:
non sarebbe valida una spogliazione senza questa
dimensione penitenziale.
Diffido dell’elemonisa che non costa e che non duole.
Tutti
O Dio, tu che conosci la nostra debolezza, rendici persone libere. Facci arrivare al traguardo dell’amore che è oltre ogni misura, oltre il povero, lo straniero, il nemico. Rendici capaci di imitare il tuo figlio Gesù che con la sua povertà ci ha reso ricchi. Lui che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
“Cristiano, diventa ciò che sei”
‘Celebrazione Penitenziale’ da fare in famiglia durante la Quaresima… in tempo di virus …
La Quaresima di questo anno ci aiuta a rivivere il nostro Battesimo. Ora facciamo la nostra ‘verifica’ su … ‘che fine ha fatto il nostro Battesimo?’
à Inizio della celebrazione e rinnovo delle promesse battesimali
Guida Siamo nel mezzo del cammino di Quaresima e in mezzo alla vicenda …coronavirus. Stiamo a casa e trasformiamo la nostra abitazione in ‘casa di preghiera’.
Poco dopo la nostra nascita il signore Dio ci ha fatto alcuni grandi regali: il nostro Battesimo e la chiamata a seguire Cristo come suoi amici. Doni che comportano per noi una sicura fede, un coerente impegno e una grande disponibilità a seguire il Signore Gesù. Ogni giorno sperimentiamo la nostra debolezza e le nostre infedeltà. Con il Battesimo siamo stati fatti cristiani; ora si tratta di vivere da cristiani. Vivere da cristiano è una scelta da realizzare giorno dopo giorno. Lo Spirito Santo ci assiste, ci fortifica, soccorre la nostra debolezza e la nostra fragilità.
Tutti Tutta la nostra vita, la nostra storia, anche i nostri progetti, fanno parte del disegno di salvezza del Padre. Nel giorno del Battesimo la comunità cristiana ci ha accolti, il Signore Gesù ci ha uniti a sé con la grazia del suo Spirito e ci ha fatto eredi delle sue promesse.
Nell’Eucaristia settimanale lo Spirito ci rende più somiglianti a Cristo risorto e ci dona la forza per vivere da fratelli e sorelle nella sua famiglia.
E allora ti preghiamo: vieni, o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato.
Guida Il giorno del nostro Battesimo i genitori, i padrini e le madrine, prima di chiedere per noi il Battesimo, si sono impegnati, anche per noi, a rinunciare al male e a credere in Dio: questo è il programma dei seguaci del Cristo. Sono le promesse battesimali, che costituiscono la base della nostra conversione e della vita in Cristo.
Guida Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Tutti Rinuncio.
Guida Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
Tutti Rinuncio.
Guida Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato?
Tutti Rinuncio.
Guida Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Tutti Credo.
Guida Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Tutti Credo.
Guida Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Tutti Credo.
à Ascolto della Parola del Signore Gesù
Lett (dalla Lettera ai Colossesi cap. 3) Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete come ricompensa l’eredità. Servite il Signore che è Cristo!
à Si potrebbe fare una piccola discussione: quali atteggiamenti buoni propone Paolo? Quali sono presenti nella nostra famiglia… quali mancano? Quali ci piacerebbe che ci fossero?
à Esame di coscienza, seguendo la traccia … in silenzio
Il Signore dice: ‘Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore’.
Il Signore desidera che noi ricambiamo il suo amore. Dio mi interessa davvero? Prego? Per paura, per interesse… oppure perché voglio bene sul serio al Signore? In certi momenti mi faccio vedere che sono cristiano oppure mi vergogno? Ci sono nella mia vita ‘altri dei’ ai quali dedico interesse e tempo: superstizioni, denaro, piacere, essere applaudito, volere sempre ragione…?
Il Signore dice: Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi.
Gesù ci ha amati fino a dare la vita … chiede a noi di amare anche quando comporta qualche sacrificio: cerco di amare così la mia famiglia, i figli, i genitori, il/la coniuge, quelli che incontro nella giornata? Sono premuroso e gentile? Nell’ambiente di lavoro o di scuola sono puntuale, onesto, volonteroso? Ho comportamenti imprudenti nel guidare l’auto o nella vita di casa? Conosco il progetto di Dio sulla vita di coppia, sulla sessualità, sul matrimonio, sul rispetto del mio corpo, sul rapporto vero e sereno con l’altro sesso? Ho offeso gli altri nel loro buon nome: chiacchiere, mormorazioni, falsità, calunnie? Verso la comunità parrocchiale: non mi interessa, vado solo a Messa, mi presto per qualche servizio…?
Il Signore dice: ‘Siate perfetti come il Padre’
Curo la mia vita spirituale con la preghiera, la lettura della Parola di Dio? Partecipo alla Mesa festiva? Faccio la Comunione… la faccio bene, cioè senza peccati gravi sulla coscienza? Sopporto i guai e le prove della vita con pazienza? Cerco di evitare le occasioni di peccato ‘controllando’ gli occhi ad es. nell’uso del computer o dello smartphone…? Sono invidioso… sono sprecone nel mangiare, nel vestire…? Impongo agli altri la mia volontà trascurando i loro bisogni e diritti?
à Atto penitenziale
Guida Ora ricordando il nostro Battesimo, pensando alla conversione a volte avvenuta, a volte rallentata, chiediamo insieme perdono al Signore risorto. Gesù risorto è ricordato dalla luce accesa; guardandola chiediamo perdono delle nostre infedeltà.
Tutti Padre di misericordia e Dio di ogni consolazione, che non vuoi la morte, ma la conversione dei peccatori, soccorri noi tua famiglia, perché torniamo a te e viviamo. Donaci di ascoltare la tua voce e di confessare i nostri peccati; fa’ che riconoscenti per il tuo perdono testimoniamo la tua verità e progrediamo in tutto e sempre nell’adesione al Cristo tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
Guida Completiamo il nostro cammino di ritorno a casa invocando Dio nostro Padre che ci accoglie.
Tutti Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Guida Ora pensiamo alla nostra prossima confessione con il prete… Immaginiamo il giorno… Iniziamo fin da ora la preparazione… Date le circostanze abbiamo pazienza e cerchiamo di organizzarci …
Tutti Breve pausa di silenzio
Guida Ora nella pace del Signore e nella armonia tra noi preghiamo dicendo:
Tutti Ripenso con gioia a quando i miei mi hanno portato in Chiesa e il sacerdote, invocando lo Spirito, con l’acqua mi ha battezzato…
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male, oggi commesso e, se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.
(al mattino: Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore, ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. ti offro le azioni della giornata, fa' che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior tua gloria. preservami dal peccato e da ogni male. la tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen).
Guida Ora in memoria del nostro Battesimo, rivissuto in questa celebrazione penitenziale, bagniamo le dita nell’acqua e facciamo il segno della croce.
Tutti Fanno con l’acqua il segno di croce, dicendo anche le parole: Nel nome del Padre …
à Ringraziamento
Tutti Grazie, Padre, perché ci doni di rinascere a vita nuova. Con il Battesimo ci hai fatti figli tuoi perché potessimo camminare sulle vie della vita, nella gioia di essere accompagnati dalla tua ineffabile tenerezza.
Lo Spirito creatore ci apre all’amore sempre nuovo, mai ripetuto, pienezza di vita, tensione verso il luminoso domani del tuo regno.
Ti rendiamo grazie perché hai tanto amato il mondo da dare il tuo unico Figlio, splendore della tua gloria, stella radiosa del nostro mattino.
In lui, luce del mondo, contempliamo la Parola viva intorno alla quale ci raccogli, invitandoci all’ascolto assiduo.
Per mezzo di essa, guidi i nostri occhi a vedere la luce vera, quella che non conosce tramonto, luce che illumina ogni uomo.
In Cristo Gesù che vince sul tentatore ci apriamo alla fede operosa. Rischiarati dalla Parola, possiamo diventare anche noi luce, se la viviamo praticando le beatitudini del regno.
Guida La benedizione di Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito santo, discenda su di noi e con noi rimanga sempre.
Tutti Amen
‘Celebrazione Penitenziale’ da fare in famiglia durante la Quaresima… in tempo di virus …
La Quaresima di questo anno ci aiuta a rivivere il nostro Battesimo. Ora facciamo la nostra ‘verifica’ su … ‘che fine ha fatto il nostro Battesimo?’
- Prepariamo in mezzo al tavolo una candela accesa e un piccolo recipiente con l’acqua.
à Inizio della celebrazione e rinnovo delle promesse battesimali
Guida Siamo nel mezzo del cammino di Quaresima e in mezzo alla vicenda …coronavirus. Stiamo a casa e trasformiamo la nostra abitazione in ‘casa di preghiera’.
Poco dopo la nostra nascita il signore Dio ci ha fatto alcuni grandi regali: il nostro Battesimo e la chiamata a seguire Cristo come suoi amici. Doni che comportano per noi una sicura fede, un coerente impegno e una grande disponibilità a seguire il Signore Gesù. Ogni giorno sperimentiamo la nostra debolezza e le nostre infedeltà. Con il Battesimo siamo stati fatti cristiani; ora si tratta di vivere da cristiani. Vivere da cristiano è una scelta da realizzare giorno dopo giorno. Lo Spirito Santo ci assiste, ci fortifica, soccorre la nostra debolezza e la nostra fragilità.
Tutti Tutta la nostra vita, la nostra storia, anche i nostri progetti, fanno parte del disegno di salvezza del Padre. Nel giorno del Battesimo la comunità cristiana ci ha accolti, il Signore Gesù ci ha uniti a sé con la grazia del suo Spirito e ci ha fatto eredi delle sue promesse.
Nell’Eucaristia settimanale lo Spirito ci rende più somiglianti a Cristo risorto e ci dona la forza per vivere da fratelli e sorelle nella sua famiglia.
E allora ti preghiamo: vieni, o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato.
Guida Il giorno del nostro Battesimo i genitori, i padrini e le madrine, prima di chiedere per noi il Battesimo, si sono impegnati, anche per noi, a rinunciare al male e a credere in Dio: questo è il programma dei seguaci del Cristo. Sono le promesse battesimali, che costituiscono la base della nostra conversione e della vita in Cristo.
Guida Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
Tutti Rinuncio.
Guida Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
Tutti Rinuncio.
Guida Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato?
Tutti Rinuncio.
Guida Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Tutti Credo.
Guida Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Tutti Credo.
Guida Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Tutti Credo.
à Ascolto della Parola del Signore Gesù
Lett (dalla Lettera ai Colossesi cap. 3) Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete come ricompensa l’eredità. Servite il Signore che è Cristo!
à Si potrebbe fare una piccola discussione: quali atteggiamenti buoni propone Paolo? Quali sono presenti nella nostra famiglia… quali mancano? Quali ci piacerebbe che ci fossero?
à Esame di coscienza, seguendo la traccia … in silenzio
Il Signore dice: ‘Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore’.
Il Signore desidera che noi ricambiamo il suo amore. Dio mi interessa davvero? Prego? Per paura, per interesse… oppure perché voglio bene sul serio al Signore? In certi momenti mi faccio vedere che sono cristiano oppure mi vergogno? Ci sono nella mia vita ‘altri dei’ ai quali dedico interesse e tempo: superstizioni, denaro, piacere, essere applaudito, volere sempre ragione…?
Il Signore dice: Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi.
Gesù ci ha amati fino a dare la vita … chiede a noi di amare anche quando comporta qualche sacrificio: cerco di amare così la mia famiglia, i figli, i genitori, il/la coniuge, quelli che incontro nella giornata? Sono premuroso e gentile? Nell’ambiente di lavoro o di scuola sono puntuale, onesto, volonteroso? Ho comportamenti imprudenti nel guidare l’auto o nella vita di casa? Conosco il progetto di Dio sulla vita di coppia, sulla sessualità, sul matrimonio, sul rispetto del mio corpo, sul rapporto vero e sereno con l’altro sesso? Ho offeso gli altri nel loro buon nome: chiacchiere, mormorazioni, falsità, calunnie? Verso la comunità parrocchiale: non mi interessa, vado solo a Messa, mi presto per qualche servizio…?
Il Signore dice: ‘Siate perfetti come il Padre’
Curo la mia vita spirituale con la preghiera, la lettura della Parola di Dio? Partecipo alla Mesa festiva? Faccio la Comunione… la faccio bene, cioè senza peccati gravi sulla coscienza? Sopporto i guai e le prove della vita con pazienza? Cerco di evitare le occasioni di peccato ‘controllando’ gli occhi ad es. nell’uso del computer o dello smartphone…? Sono invidioso… sono sprecone nel mangiare, nel vestire…? Impongo agli altri la mia volontà trascurando i loro bisogni e diritti?
à Atto penitenziale
Guida Ora ricordando il nostro Battesimo, pensando alla conversione a volte avvenuta, a volte rallentata, chiediamo insieme perdono al Signore risorto. Gesù risorto è ricordato dalla luce accesa; guardandola chiediamo perdono delle nostre infedeltà.
Tutti Padre di misericordia e Dio di ogni consolazione, che non vuoi la morte, ma la conversione dei peccatori, soccorri noi tua famiglia, perché torniamo a te e viviamo. Donaci di ascoltare la tua voce e di confessare i nostri peccati; fa’ che riconoscenti per il tuo perdono testimoniamo la tua verità e progrediamo in tutto e sempre nell’adesione al Cristo tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
Guida Completiamo il nostro cammino di ritorno a casa invocando Dio nostro Padre che ci accoglie.
Tutti Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Guida Ora pensiamo alla nostra prossima confessione con il prete… Immaginiamo il giorno… Iniziamo fin da ora la preparazione… Date le circostanze abbiamo pazienza e cerchiamo di organizzarci …
Tutti Breve pausa di silenzio
Guida Ora nella pace del Signore e nella armonia tra noi preghiamo dicendo:
Tutti Ripenso con gioia a quando i miei mi hanno portato in Chiesa e il sacerdote, invocando lo Spirito, con l’acqua mi ha battezzato…
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male, oggi commesso e, se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.
(al mattino: Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore, ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. ti offro le azioni della giornata, fa' che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior tua gloria. preservami dal peccato e da ogni male. la tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen).
Guida Ora in memoria del nostro Battesimo, rivissuto in questa celebrazione penitenziale, bagniamo le dita nell’acqua e facciamo il segno della croce.
Tutti Fanno con l’acqua il segno di croce, dicendo anche le parole: Nel nome del Padre …
à Ringraziamento
Tutti Grazie, Padre, perché ci doni di rinascere a vita nuova. Con il Battesimo ci hai fatti figli tuoi perché potessimo camminare sulle vie della vita, nella gioia di essere accompagnati dalla tua ineffabile tenerezza.
Lo Spirito creatore ci apre all’amore sempre nuovo, mai ripetuto, pienezza di vita, tensione verso il luminoso domani del tuo regno.
Ti rendiamo grazie perché hai tanto amato il mondo da dare il tuo unico Figlio, splendore della tua gloria, stella radiosa del nostro mattino.
In lui, luce del mondo, contempliamo la Parola viva intorno alla quale ci raccogli, invitandoci all’ascolto assiduo.
Per mezzo di essa, guidi i nostri occhi a vedere la luce vera, quella che non conosce tramonto, luce che illumina ogni uomo.
In Cristo Gesù che vince sul tentatore ci apriamo alla fede operosa. Rischiarati dalla Parola, possiamo diventare anche noi luce, se la viviamo praticando le beatitudini del regno.
Guida La benedizione di Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito santo, discenda su di noi e con noi rimanga sempre.
Tutti Amen
Via Crucis virtuale del venerdì 20/03/2020...
nel Tempo del Corona Virus
TI SEGUO MIO SIGNORE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
La via della croce ci ricorda il grande amore di Gesù per l’umanità Egli giusto, innocente, si è lasciato umiliare per salvare tutti noi. La via dolorosa ci ricorda il cammino di ogni giorno: a volte il peso si avverte più pesante, altre volte più leggero. Nel percorso si cade e ci si rialza. C'e chi vorrebbe vederti soccombere ma c’è anche chi vorrebbe aiutarti. Mettiamoci dietro a Gesù in questo viaggio e comprenderemo tante cose.
- Prima stazione: Gesù condannato a morte.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett Dal Vangelo secondo Marco. 15, 10-19
Pilato sapeva che i sommi sacerdoti gli avevano consegnato [Gesù] per invidia. Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. Pilato replicò: "Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”. Ed essi di nuovo gridarono: Crocifiggilo!".
2° lett Gesù è davanti a Pilato e la folla guidata dai capi dei sacerdoti sta lì a guardare. Vogliono la sua morte e lo gridano con forza "crocifiggilo!", "crocifiggilo!". Prova per un attimo a chiudere i tuoi occhi e ad immaginare questa scena crudele e a sentire queste urla di morte.
Quel Gesù che ha guardato nei tuoi occhi, che ti ha Ietto dentro nel cuore, che ha curato le tue ferite ha subito la sorte più orrenda: umiliato, schiaffeggiato, deriso, sputato, flagellato, crocifisso.
Mi metto dinanzi a te, Gesù, e ti parlo con ii cuore. Ti vedo lì con le mani legate e dinanzi ai suoi crocifissori. Voglio, parlarti con amore, accarezzare il tuo volto, donarti coraggio. Gesù io ti amo, vorrei liberarti da questo supplizio ma non posso. Perdonami! Perdonali!
- Seconda stazione: Gesù e caricato della croce.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett. Dal Vangelo secondo Giovanni 19, 12-16
Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re? Risposero i sommi sacerdoti '"Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare”. Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
2° lett. Quanto sono tristi questi uomini. Attendono per una vita ii Messia che li liberi dalla schiavitù e dall’oppressione, hanno Gesù davanti a loro che ha guarito, sanato, perdonato, insegnato un linguaggio nuovo e ora dicono a Pilato: "ii nostro re è Cesare".
Cosa avrai provato Gesù quando hai sentito la tua gente dire: "non abbiamo altro re che Cesare?"... Cosa hai provato Gesù quando hai ascoltato la sentenza: "Sia crocifisso?".
Signore mi penso tra la folla. Io non ho gridato "sia crocifisso!"... Ho gridato. “È innocente!" ma ero solo... la mia voce non si sentiva. Erano tutti cani rabbiosi contro di te. Che male gli avevi fatto? Avrei voluto fermare quel soldato che con cattiveria ti frustava e poi ti insultava e poi ti frustava ancora e poi ti sputava e ti frustava fino a sfinirti...
E poi ti hanno messo quella croce sulle spalle. Ti ho visto cedere. Quel legno era pesante quanto tutti i peccati del mondo. Ma ti sei alzato e li hai portati.
Perdonami Signore! Perdonaci!
- Terza stazione: Gesù cade la prima volta.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett Dal Libro del Profeta Isaia (Is 53,4-8)
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
2° lett Penso a quello che ne abbiamo fatto oggi di te Signore... II peso ti sfinisce e cadi a terra. Vorrei essere lì per darti un sorso d’acqua... per sussurrarti parole di conforto... per dirti che se anche per tutto il mondo quel gesto fosse stato vano, per me no...
Quel gesto d’amore mi ha salvato, mi ha redento. II mio volto era sporco di fango e lui Io ha lavato.
Ti guardo e ti vedo portare quella croce Signore... In silenzio... e con amore.
Mi guardo nei miei momenti di sofferenza...Non sempre accetto ciò che mi accade... mi chiedo: "perché Signore?"... "perché proprio a me?"...Oggi l’uomo non accetta più la sofferenza e ha firmato per porre fine ad essa con una morte dolce.
Signore, nel momento del dolore, nella sofferenza non mi abbandonare.
Resta al mio fianco e aiutami a portare la croce e se dovessi cadere non lasciarmi a terra. Rialzami Signore.
- Quarta stazione: Gesù incontra la sua madre.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett. Dal Vangelo secondo Luca (Le 2,51)
E anche a te una spada trafiggerà l'anima " ... Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
2° lett. E ora provate ad immaginare questo incontro...
Gli occhi di Maria e gli occhi di Gesù sono fissi gli uni negli altri. Con amore lo hai portato in grembo proteggendolo da ogni pericolo. Con amore lo hai cresciuto. Con amore ora Io offri per la salvezza dell'umanità.
Ma come può una Madre veder morire suo figlio? ...
Innocente...
Madre, voglio essere al tuo fianco perché ii sacrificio di Cristo non sia vano.
O Madre mia, in questo incontro d’amore vi osservo. Tu non vuoi piangere perché devi dare forza a Gesù e Tu Gesù non vuoi lamentarti perché devi dare forza alla Madre e cosi, in questo sguardo c’è un amore grande.
Madre vorrei stringerti forte al mio cuore. Vorrei sussurrarti con dolcezza: "sono qui con te... voglio essere tuo figlio...".
- Quinta stazione: Gesù e aiutato dal Cireneo.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett Dal Vangelo secondo Marco (Mc I 5,2 1-22)
Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.
2 lett. Le tue forze vengono meno Signore. ... ...Forse provano un po’ di pietà per te o forse hanno fretta di ucciderti così con le mani sporche di sangue e di peccato se ne tornano a casa.
...E così, costringono un uomo a prendere la tua croce...
...Cireneo Io chiamano...
...E ogni qualvolta la nostra croce si fa pesante ti chiediamo: "Signore mandaci un cireneo...". Sono sicuro che tu Gesù non ti sei dimenticato di quest’uomo che per un po' ha dato sollievo alle tue sofferenze.
Tutti Oggi voglio essere il Cireneo per qualcuno. Signore mio, non posso liberarti da questa sofferenza atroce ma nel silenzio e nella mia pochezza sono lì con te a sorreggere quel peso enorme... e mentre io sorreggo te, in realtà Tu sorreggi me.
Lo so Signore che nel mio dolore tu ci sei... nella sofferenza tu non mi abbandoni e nelle lacrime tu sei mia consolazione. Grazie Signore.
6-Sesta stazione: La veronica asciuga il volto di Gesù.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett Dal libro del Profeta Isaia (Is 53,2-3)
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi non splendore per potercene compiacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini) uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia.
2° lett Gesù, siamo ancora a metà del cammino. II tuo volto è sfigurato. Una donna trova il coraggio di sfidare la ferocia dei soldati. Ti si avvicina e poggia sul tuo viso un panno per darti un po' di ristoro. Anche con lei non rimani in debito Signore. Ad un gesto d’amore rispondi con un gesto d’amore. Le lasci impresso il tuo volto su quel panno.
Mi impegno Gesù, secondo le mie possibilità ad asciugare ii tuo volto nel volto di chi ha una sofferenza.
Vorrei avere ii coraggio di Veronica e farmi spazio tra la gente per inginocchiarmi dinanzi a te e toccare ii tuo viso. Vorrei avere il coraggio di difendere la mia fede e il mio credo. Vorrei avere il coraggio Signore di non vergognarmi mai di te.
- Settima stazione: Gesù cade la seconda volta.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett Dal libro delle Lamentazioni. 3, l-2. 9. 16
lo sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira.
Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce... Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri. Mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere.
2° lett. Poco prima un po' di conforto... poco dopo un'altra caduta.
Ricadere, un verbo che si coniuga perfettamente con la natura umana. Gesù cade la seconda volta sotto la croce, perché le difese fisiche sono ormai abbassate. Maltrattato, dissanguato, un vero scheletro di dolore e sofferenza. Nuovamente e con ii volto a terra nella polvere.
Cade e si rialza e riprende ii cammino più indebolito.
Non posso più guardare Signore. Vorrei intervenire. Vorrei gridare: fermi!! Fermi!! Che male ha fatto il mio Gesù? Fermi! Avete dimenticato i suoi miracoli, le sue benedizioni. Ma si noi siamo gli uomini che si dimenticano facilmente il bene ricevuto.
Gesù donaci la forza di andare sempre avanti, senza esitazione ed inganno.
- ottava stazione: Gesù consola le donne di Gerusalemme.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett. Dal Vangelo secondo Luca. 23, 28-31
Gesù, voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generatole mamme//e che non hanno allattato.
Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci?
Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?".
2° lett Gesù ci invita a piangere su noi stessi ed invita a piangere le madri sui loro figli. E, infatti, quante lacrime di mamme e di donne ai nostri giorni. Lacrime versate per la violenza, la mancanza di lavoro, per malattie, per assenza di ogni prospettiva. Lacrime versate per la morte dei propri giovani figli attraverso la guerra, ii terrorismo, la droga, la strada, le stragi continue che si fanno in ogni angolo della terra, dove dietro la morte di un figlio c'è un mare di lacrime di ogni mamma.
Signore fa che le mamme di oggi non piangano più per ii male e l’odio. Signore asciuga le lacrime di quelle mamme disperate e che lottano. Signore consola le sofferenze di quelle donne che combattono tutti i giorni con le amarezze delta vita.
- nona stazione: Gesù cade la terza volta.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett Dal libro delle Lamentazioni. 3, 27-32
È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai... Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.
2° lett. Ultimo atto del cammino di Gesù verso il calvario e la terza caduta sotto il pesante legno della croce. Più si avvicina il traguardo e la meta e più vengono meno le forze fisiche e la resistenza. Gesù cade cosi la terza volta, ma si rialza pure per la terza volta. La sua missione deve essere portata a conclusione, non può essere interrotta nel bel mezzo dell’itinerario della salvezza che si sta per compiere. II suo cadere e rialzarsi e segno chiaro ed evidente che ii bene ed il male sono in conflitto tra loro, ma alla fine a trionfare e sempre il bene e sempre la rinascita per risalire e raggiungere la cima più alta dell’amore e della compassione.
Gesù donaci la tua stessa forza interiore fisica per non abbatterci mai e non rimanere per sempre con la faccia sotto terra.
- decima stazione: Gesù è spogliato dalle vesti.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett Dal Vangelo secondo Marco. 15, 24
I soldati si divisero le sue vesti; tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.
2° lett. Caro mio Gesù. Sei arrivato. Non devi camminare più. Non devi portare più quella pesante croce. Ora la devi abbracciare tutta fino alla fine. Devi diventare una cosa sola con lei. Ma prima devi essere ulteriormente spogliato.
Ti hanno tolto la tunica. Le tue spalle sono un’unica piaga di sangue. Scusami Gesù. Non ce la faccio più a guardarti. Mi sento venire meno.
Scusami Signore per tutte le volte che ti frusto con il mio peccato.
Scusami Signore per tutte le volte che con le mie azioni indegne e indecorose è come se premessi con le mani sulla tua corona di spine.
Scusami Signore perché ancora non ho capito chi tu sei.
Aiutami! Ti voglio trovare. Salvami! Ti voglio amare. Afferrami! Non lasciarmi affogare nel male della mia vita senza di te. Ti hanno spogliato Signore... Spoglia anche me da ogni mio peccato. Rivestimi della tua luce.
11- undicesima stazione: Gesù e inchiodato sulla croce.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett. Dal Vangelo secondo Marco. 15, 25-27
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: "Il re dei Giudei". Con lui crocifissero anche due ladroni; uno alla sua destra e uno dalla sinistra.
2 lett C’è un grande silenzio. Stiamo tutti a vedere cosa avverrà... Un colpo... un grido... Tanti colpi... tante grida... Mi copro le orecchie... abbasso ii capo...Non posso sentire... non posso vedere... II mio Gesù...
Colui che quel giorno passò e mi chiamò e trasformò per sempre ii mio lamento in danza, il mio dolore in gioia, la mia tristezza in sorriso... e lì... grida e io non posso far niente...
Ora silenzio... E i colpi sono finiti... Gesù è sulla croce.
Signore pietà, Cristo pietà, Signore pietà.
- dodicesima stazione: Gesù muore in croce.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett. Dal Vangelo secondo Marco. 15, 33-34. 37. 39
Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lema sabactà ni? che significa: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato.' ... Ed egli, dando un forte grido,
spirò ... Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: ""Veramente quest’uomo era Figlio di Dio”.
2 lett. Ancora una volta gli occhi della Madre e del Figlio si incrociano e si guardano con un amore immenso.
Vorrei essere lì con te. Vorrei essere al posto di Giovanni. Vorrei la tua fede Madre. Vorrei il tuo coraggio, la tua umiltà, il tuo grande amore.
Penso a quelle madri e a quei padri che ogni giorno lottano per sfamare i loro figli con un lavoro spesso precario o che manca. Anche questi genitori vanno aiutati, sostenuti, sorretti e incoraggiati sulla via del Calvario...
Penso a quelle madri che lottano con la malattia eppure devono sorridere perché a casa ci sono dei figli che devono vedere la loro madre forte e coraggiosa.
Anche queste madri vanno sostenute, sorrette, incoraggiate e aiutate sulla via del Calvario.
lo sorreggo te e tu sorreggi me Madre. lo incoraggio te e tu incoraggi me Madre. Io amo te e tu ami me Madre. Madre sei la perla più bella che io potessi incontrare. Grazie per avermi preso per mano e condotto dinanzi all'inestimabile tesoro: Gesù.
- tredicesima stazione: Gesù deposto dalla croce.
V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett. Dal Vangelo secondo Marco. 15, 42-43. 46
Sopraggiunta ormai la sera, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il Regno di Dio, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce.
2 Iett Adesso fate silenzio... perché è l’ora del pianto. Gesù e Maria sono lì e ci parlano... ogni giorno possiamo mettere in croce Gesù... e lo facciamo con superficialità e leggerezza... tanto poi pensiamo di essere perdonati. Ma non pensiamo alla spada che trafigge il cuore di Maria, non pensiamo ai chiodi di Gesù. Non pensiamo che Dio ci vede e si dispiace. Ci cibiamo del suo Corpo e del suo sangue e con il peccato sputiamo e calpestiamo il suo Corpo e il suo Sangue...
Fate silenzio e prima di crocifiggere ancora Gesù pensateci.
Salve Regina...
- quattordicesima stazione: Gesù è deposto nel sepolcro.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
1° lett. Dal Vangelo secondo Marco. 15, 46-47
Giuseppe d’Arimatea, avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. Intanto Maria di Magdala e Maria madre di Joses stavano ad osservare dove veniva deposto.
2° lett. Un sepolcro custodisce il tuo Corpo prezioso come uno scrigno conserva un tesoro di inestimabile valore. Ora Io so: tu risorgerai perché tu sei il Signore. Si ho capito. Per risorgere bisogna morire. Per vivere nell'eternità beata bisogna rinunciare al mondo.
Gesù io rinuncio al mondo e alle sue seduzioni, al diavolo e alle sue tentazioni ma lui è furbo. Resta con me sempre, prendimi per mano e non lasciarmi più.
Ecco, ho capito tutto. Ora so a chi ho consegnato la mia vita: Al Signore dei signori, a te Gesù.
Ho alzato i miei occhi e ho visto una croce... Quanto amore per me! Quanto amore per noi!
Hai abbassato gli occhi e hai visto me... e hai visto noi... Quanta miseria! Quanta povertà!
Ho alzato gli occhi e ti ho chiesto aiuto...
Hai abbassato gli occhi e mi hai detto: "ti aiuto"...
Ho alzato gli occhi e ti ho chiesto perdono!
Hai abbassato gli occhi e mi hai detto: "ti perdono"...
Ho steso le braccia e ti ho chiesto: "afferrami"....
Hai steso le braccia e mi hai salvato...
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
CATECHESI VIRTUALE 2020
Chiamati... a "servire e realizzare la parola"!
Canto OGNI MIA PAROLA:
Come la pioggia e la neve…
Breve adorazione personale
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito santo. Amen.
Benedetto sia Dio, padre del signore nostro Gesù cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.
Benedetto nei secoli il Signore.
Dio nostro padre ci chiama intorno a sé a sostare in preghiera, perché progredendo nella scuola e nell’esperienza di fede, diventiamo veri discepoli di Cristo.
Il suo Spirito ci accompagni in questa nuova tappa del nostro cammino, perché possiamo ricevere con amore ciò che ci viene donato e trasmetterlo agli altri con le parole e con la vita.
Maria, prima discepola del Signore e sede della sapienza, sia nostro modello e madre nella crescita della fede.
Spirito che hai fatto nascere la fede nel nostro cuore e l’hai fatta crescere, rendi questa fede sempre più stabile e attiva, più sicura e più viva.
Facci approfondire il senso della nostra fede, i motivi del nostro credere, con più riflessione, più meditazione basata sul vangelo.
Rischiara con la fede tutti i nostri atteggiamenti, le nostre decisioni; insegnaci a giudicare il mondo e ogni cosa alla chiarezza del Cristo.
Non lasciarci mai arrossire della nostra fede; lungi dal vergognarcene sappiamo testimoniare la nostra convinzione, trasmetterne la fiamma. Sviluppa in noi la felicità di credere, che è gioia d'armare, falla risplendere, perché il nostro entusiasmo sia condiviso da altri.
Donaci, o Padre, di sentire in mezzo a noi la presenza del Cristo tuo Figlio, promessa a quanti sono radunati nel suo nome, e fa' che, nello Spirito di verità e di amore, sperimentiamo in noi abbondanza di luce, di misericordia e di pace.
Padre nostro -10 Ave Maria - Gloria
Vieni a parlarci. Signore. Vieni a pronunciare le parole che nessun altro dice, quelle che vengono direttamente dalla tua eternità, quelle che possono cambiare tutta la nostra esistenza.
Vieni a parlarci, Gesù, come hai parlato un tempo ai discepoli, quando svelavi loro il senso più segreto dei discorsi del padre e del loro destino.
Vieni a parlarci da Maestro, a tracciare la nostra strada con la tua autorità, a illuminare il nostro spirito con la tua voce infallibile ed a farci accedere alle tue beatitudini.
Vieni a parlarci al cuore, a ripeterci sottovoce l’immenso amore divino che hai rivelato nel tuo vangelo e che spiega tutto della tua predicazione.
Vieni a parlarci tu stesso, donandoci la tua presenza oltre la tua parola, perché abbiamo bisogno di sentirti personalmente per cogliere il tuo messaggio e per aderirvi. Amen.
Prima riflessione
Dio avanza la richiesta di un volontario che viva un ministero:
"Chi manderò e chi andrà per noi?".
“Mandare - andare" è la terminologia della vocazione profetica e la risposta di Isaia è totale e senza esitazione:
"Eccomi, manda me!”
È bellissima questa vocazione: essa è una scelta personale, un'adesione frutto di decisione, ma e anche rischio gioioso.
Dal Libro di Isaia (ls 6,6-8)
Uno dei serafini volò verso di me tenendo nella mano un carbone acceso, che aveva preso con le molle dall’altare. Egli, mi toccò la bocca dicendo: ecco, questo ha toccato le tue labbra; è sparita la tua colpa, il tuo peccato è perdonato. Poi udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò? Chi andrà per noi? lo risposi: Eccomi, manda me.
Il giovane Geremia è scelto da Dio e chiamato al profetismo: sono caratteristici i concetti di una vocazione divina che risale alle radici del suo essere, come pure l’obiezione interposta e l’assicurazione che la forza del profeta dipende soltanto dall’essere fedele portavoce di Dio.
Dal libro del profeta Geremia (1,4-8)
Mi fu rivolta la parola del Signore “Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni”.
Risposi: “Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane”.
Ma il Signore mi disse: “Non dire: sono giovane, ma va’ da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò.
Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse: “Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca”.
Padre nostro -10 Ave Maria - Gloria
§
Seconda riflessione
L'evangelista Luca, nel libro degli Atti, presenta Maria mentre prega con gli apostoli. Ella è colei che rimane sempre protesa verso la luce, la "sposa" dello spirito che, nel giorno di pentecoste avrebbe dato forza ai discepoli.
Dagli Atti degli Apostoli (1,13-14).
Entrati in città salirono nel locale del piano superiore dove abitavano. Vi erano Pietro, Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo e Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti costoro attendevano costantemente con un cuor solo alla preghiera con le donne e Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui.
Vergine dell’annuncio di Dio nella storia, grembo dello Spirito incarni la Parola. Luce dalla luce, tuo Figlio si rivela: Madre nella fede annunci la sua ora. In te il silenzio si fa parola e la distanza si fa presenza. Maria, in te il mistero si fa messaggio, in te l’incontro si fa alleanza d’amore.
Maestra del cenacolo che forma i suoi apostoli, tempio della grazia che trasfigura il mondo.
Fuoco dell’amore, tuo Figlio dà lo Spirito: Madre della Chiesa, annunci il tuo Signore.
San Paolo ci parla del compito affidatogli dal Signore: l’evangelizzazione dei popoli, soprattutto pagani. Pertanto egli si sente in dovere di richiamare ogni battezzato all’apporto che deve dare a questo impegno della chiesa.
Nostro dovere sarà di predicare con la vita più che con la parola.
Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi (9,16-19.22-23).
Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; necessità mi spinge, e guai a me se non predico il vangelo. Se lo facessi di mia iniziativa, ne avrei ricompensa, ma facendolo senza di essa, sono depositario di un mandato. Quale sarà dunque ii mio merito? Che, predicando, io offra ii vangelo gratuitamente, senza fare uso del diritto che ii vangelo mi conferisce. Libero com’ero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnare il maggior numero...Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare in ogni modo qualcuno. E tutto faccio per ii vangelo, per diventarne partecipe con loro.
Con amore infinito vi ho amati, dice il Signore.
Con amore sincero vi amerete, amici miei.
Ho messo il mio cuore accanto al vostro cuore perché l’amore cresca in voi.
Ho messo la mia vita a servizio della vostra, perché la vita abbondi in voi.
Ho messo le mie mani sugli occhi di chi è cieco, perché la luce splenda in voi.
Ho messo i miei piedi sui passi di chi è solo, perché la gioia nasca in voi.
Ho messo la mia voce nel cuore di chi è sordo, perché la fede aumenti in voi.
Ho messo la mia luce davanti a chi è smarrito, perché speranza torni in voi.
Padre nostro -10 Ave Maria – Gloria
§
Terza riflessione
Gesù lava i piedi ai discepoli, insegnando loro il carattere di umile servizio della sua missione e di quella dei dodici. L'ora di Gesù, da lui tanto attesa, è giunta; è per lui il momento di dimostrare il suo amore sino alla fine.
Dal vangelo secondo Giovanni (gv13,1-15)
Prima della festa di pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto...
Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche vol.
La parola che abbiamo ascoltato e meditato si fa ora preghiera, nell’attesa di essere annunciata e testimoniata nella carità. Chiamati a lavarci i piedi gli uni gli altri, invochiamo da Gesù ciò che il mondo intero ed ogni nostro fratello aspetta dal suo amore provvidente.
Ricordati della tua Chiesa, pellegrina sulla terra: custodisci noi tutti in comunione di fede e di amore con il nostro papa Francesco, il nostro vescovo Angelo. Aiutaci a costruire insieme ii tuo Regno.
Ricordati di quanti soffrono nel corpo e nello spirito, di quanti sono vittime di incomprensioni e di derisione: siano essi i santuari verso cui dirigere i nostri pellegrinaggi.
Ricordati di coloro che in qualunque modo si prestano per soccorrere chi è nel bisogno. scoprano la tua presenza negli ultimi e nei sofferenti, e la loro carità sia riflesso del tuo amore.
Ricordati di quanti dimentichiamo nella nostra preghiera e necessitano del tuo conforto di amore: rendi noi, sempre presi dalle tante premure del quotidiano, capaci di riconoscerli tra le nostre strade, perché possiamo essere testimonianza viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace, perché tutti gli uomini si aprano alla speranza di un mondo nuovo.
Ricordati di tutti noi, donaci il tuo Spirito, perché sia tolto ogni ostacolo sulla via della concordia e risplendiamo in mezzo agli uomini come segno di unità e strumento della tua pace.
Padre nostro -10 Ave Maria - Gloria
§
Conclusione
Ho incontrato te, Gesù, e ogni cosa in me è cambiata, tutta la mia vita ora ti appartiene; tutto il mio passato io lo affido a te. Tutto in te riposa, la mia mente, iI mio cuore, trovo pace in te, Signore tu mi dai la gioia.
Voglio stare insieme a te: non lasciarmi mai, Gesù, Re di gloria, mio Signor. Dal tuo amore chi mi separerà? Sulla croce hai dato la vita per me!
Una corona di gloria mi darai quando un giorno ti vedrò.
Maria ha sperimentato le tribolazioni dei poveri, cl aiuta a mettere a loro disposizione la nostra vita, con i gesti discreti del silenzio e non con gli spot pubblicitari del protagonismo. Ce renda consapevoli che, sotto le mentite spoglie degli affaticati e degli oppressi, si nasconde il Re. Apra il nostro cuore alle sofferenze dei fratelli. E perché possiamo essere pronti a intuirne le necessità, ci doni occhi gonfi di tenerezza e di speranza. Gli occhi che ella ebbe quel giorno: a Cana di Galilea.
Se tu Signore sei con noi, non abbiamo paura di nulla: siamo sicuri con te.
Se tu cl stai vicino, non temiamo il nemico.
Se tu ci guidi, non sbagliamo il cammino, perché tu sei la nostra via.
Se tu ci consigli, non saremo problematici: la tua verità è gioiosa risposta.
Se tu ci alimenti di grazia, non vacilleremo, giacché tu sei sorgente di vita.
Se tu ci provi, non temiamo il dolore, perché tutto è segno di amore.
Se ci vuoi tuoi seguaci, non ricusiamo la croce, che porta a vittoria.
Se tu cl fai apostoli, non temiamo debolezze: tu sei il nostro vigore.
Signore, nei momenti lieti e sereni della vita, sii gioia per noi.
Nei momenti tristi e pesanti, sii forza e gaudio per noi.
Nell’ora delle tenebre e dello sconforto, sii la nostra luce, la nostra beatitudine.
Nell’ora della morte, sii la risurrezione anche per noi.
Con te, Signore, non temiamo nulla, non saremo più soli, giacché tu sei l’eterno Risorto!
Il Padre ci doni la grazia di un cuore che si rallegra di servire più che di essere servito. Un cuore che sappia amare lui ed i fratelli. Guidati da Gesù Maestro e Signore, preghiamo come lui ci ha insegnato.
Invochiamo, ora, su di noi e sul cammino che faremo in questo periodo, la benedizione del Signore. Dio ci benedica con ogni benedizione del cielo e ci renda puri e santi ai suoi occhi; effonda su di noi le ricchezze della sua gloria, ci ammaestri con le sue parole di verità e ci faccia lieti nella carità fraterna.
Canto: GRANDI COSE
Grandi cose ha fatto il Signore per noi…
10° Incontro CRISI DI FIDUCIA – TENTAZIONE – PECCATO…

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9° Incontro IL SETTIMO GIORNO

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8° Incontro MOLTIPLICATEVI… ‘DOMINATE’ (=coltivare e custodire) LA TERRA

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7° Incontro NON E' BENE CHE L'UOMO SIA SOLO

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6° Incontro CRISTO ‘PRINCIPIO’ E ‘FINE’ DELLA CREAZIONE

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5° Incontro …allora DIO PLASMO’ L’UOMO con POLVERE del SUOLO e SOFFIO’…

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4° Incontro ‘PERCHE’ DIO CREA? ‘COME’ DIO CREA?

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3° Incontro ESILIO – RITORNO – RINASCITA

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2° Incontro Dio fece il cielo e la terra e poi sorrise… e noi con lui

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PRIMO INCONTRO
CREATO: DONO – CONTEMPLAZIONE – CONSERVAZIONE
1° Incontro - DIO E’ BELLO PERCHE’ E’ BUONO
Fa' che mi ricordi di questo momento bello anche quando sarò immerso nelle cose brutte di tutti i giorni.
Tu, Signore, sei l'immenso che mi abita la luce che mi illumina, la bellezza che mi rasserena.
Resta con me, resta con noi, Signore!
Resta con la tua bellezza e rendimi capace di lasciare nella mia vita impronte di bontà e di armonia, di dono e di sorriso.
Rendimi capace di scoprire la bellezza che si svela nel saper perdonare chi mi ha fatto soffrire.
A te, Signore, che sei lo splendido, il bellissimo in assoluto chiedo solo che tu mi costringa alla bellezza, che tu mi costringa a tirare fuori tutto il bello e lo splendido che c'è in me.
Io ti lascerò fare, Signore. E ti riscoprirò vivo. E ti ritroverò risorto. Amen.
Preghiamo insieme
Fa', o Signore, che non perda mai il senso del sorprendente.
Concedimi il dono dello stupore!
Donami occhi rispettosi del tuo creato, occhi attenti, occhi riconoscenti.
Signore, insegnami a fermarmi: l'anima vive di pause; insegnami a tacere:
solo nel silenzio si può capire ciò che è stato concepito in silenzio.
Ovunque hai scritto lettere: fa' che sappia leggere la tua firma dolce nell'erba dell'aiuola pettinata, la tua firma forte nell'acqua del mare agitata.
Hai lasciato le tue impronte digitali: fa' che sappia vederle nei puntini delle coccinelle
nel brillìo delle stelle. Tutto è tempio tutto è altare!
Rendimi, Signore, disponibile alle sorprese: comprenderò la liturgia pura del sole,
la liturgia mite del fiore; sentirò che c'è un Filo conduttore in tutte le cose...
...e salirà il voltaggio dell'anima. Amen.
(Preghiere personali)
A due cori:
- Benedite, opere tutte del Signore, il Signore. Lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
- Benedite, messaggeri del cielo, il Signore. Benedite, infiniti spazi dell’universo, il
Signore.
- Benedite, sole e luna, stelle che rischiarate la notte, il Signore.
- Benedite, orizzonti sterminati, il Signore, voi che indicate le profonde attese
dell'uomo, benedite il Signore.
- Benedite, notti e giorni, albe e tramonti, ore che scandite il ritmo dei giorni, il
Signore.
- Benedite il Signore, fuoco e calore, gelo e freddo, piogge e rugiade, venti tutti,
montagne innevate, ghiacci eterni, boschi ombreggianti, silenzi palpitanti di vita.
- Benedite, sorgenti, il Signore, torrenti, ruscelli e cascate, benedite il Signore.
- Benedite, animali tutti che abitate la terra, uccelli del cielo, pesci del mare, benedite
il Signore.
- Benedite il Signore, uomini che amate la terra, voi tutti che operate perché sia
sempre ospitale, benedite il Signore. Benedite, voi, povere, piccole, meravigliose
mani, il Signore.
- Benedite il Signore, lavoratori di tutta la terra, voi che sudate, soffrite, gioite…
- Benedite il Signore, voi artisti dei colori, dei suoni, della luce, beneditelo voi tutti
scienziati attenti ai misteri di Dio.
- Benedite il Signore, voi che curate i malati, voi che illuminate i dubbiosi, voi che
accogliete gli ospiti, benedite cantando il Signore.
- Benedite il Signore, voi che offrite il pane e il vino sull’altare, voi che annunciata la Buona
Novella, benedite il Signore.
- Benedite il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che adoro, se io dono alle cose una
voce e un cuore per dire: Gloria! Amen. Alleluia.
1° Incontro - DIO E’ BELLO PERCHE’ E’ BUONO
- Come ci immaginiamo il volto di Dio? Serio? Accigliato? Sorridente? Preoccupato? Accogliente? Incoraggiante? Ironico? Arrabbiato?
- A volte abbiamo un idea della bontà... troppo ‘seria’, molto spenta, quasi lagnosa. Ma la bontà vera è lo splendore del bello, è il massimo della bellezza.
- Noi diciamo: Dio è buono, ma dobbiamo intendere anche Dio è bello. Es. il buon Pastore vuol dire anche il bel Pastore. La bellezza di Dio è la sua vita intratrinitaria: se Dio è amore non può che essere bello. Tra il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo c’è una costante relazione basata sulla libertà guidata dall’amore, in un dono reciproco, animato dallo spirito dell’unità che è il suo sorriso.
- Ed Egli mostrò la sua bellezza fuori di sé ponendo una realtà caratterizzata dal fondamento dell’“immagine e somiglianza” con la bellezza da cui si origina. E illuminante un testo di San Bonaventura nel quale, parlando in prima persona, afferma: «Dico che la creazione, che è passione, non è un accidente, poiché la relazione della creatura al Creatore non è accidentale, ma essenziale».
- Il sorriso relazionale di Dio suscita la bellezza-autonomia del mondo e la bellezza evolutiva del mondo fa sorgere il sorriso di Dio. Per illustrare questo rapporto reciproco tra il sorriso creativo di Dio e il processo evolutivo del mondo si analizzerà il doppio elemento incluso nel ritornello che scandisce gli inizi e la fine di ciascuno giorno creativo di Gn: «e Dio vide che era cosa molto buona». Dio contempla la sua immagine somigliante, cioè le creature e specialmente l’essere umano, ma soprattutto contempla sé stesso.
- “Tardi Ti ho amato, Bellezza così antica e tanto nuova, tardi Ti ho amato. Sì, perché Tu eri dentro di me ed io fuori: lì Ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle sembianze delle Tue creature. Eri con me, ma io non ero con Te. Mi tenevano lontano da Te le Tue creature, inesistenti se non esistessero in Te. Mi chiamasti, e il Tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il Tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la Tua fragranza, respirai ed ora anelo verso di Te; Ti gustai ed ora ho fame e sete di Te; mi toccasti, e arsi dal desiderio della Tua pace” (Sant’Agostino, Le Confessioni).
Fa' che mi ricordi di questo momento bello anche quando sarò immerso nelle cose brutte di tutti i giorni.
Tu, Signore, sei l'immenso che mi abita la luce che mi illumina, la bellezza che mi rasserena.
Resta con me, resta con noi, Signore!
Resta con la tua bellezza e rendimi capace di lasciare nella mia vita impronte di bontà e di armonia, di dono e di sorriso.
Rendimi capace di scoprire la bellezza che si svela nel saper perdonare chi mi ha fatto soffrire.
A te, Signore, che sei lo splendido, il bellissimo in assoluto chiedo solo che tu mi costringa alla bellezza, che tu mi costringa a tirare fuori tutto il bello e lo splendido che c'è in me.
Io ti lascerò fare, Signore. E ti riscoprirò vivo. E ti ritroverò risorto. Amen.
- Il Signore con la Sacra Scrittura risveglia la ragione che dorme e ci dice: all’inizio è la Parola creatrice. All’inizio la Parola creatrice – questa Parola che ha creato tutto, che ha creato questo progetto intelligente, che è il ‘cosmo’ – è anche amore. Non dimentichiamo che ‘cosmo’ vuol dire bellezza: di fatti da cosmo viene ‘cosmetico’. Lasciamoci, quindi, risvegliare da questa Parola di Dio; preghiamo che essa rischiari anche la nostra mente, perché possiamo percepire il messaggio del creato, iscritto anche nel nostro cuore, che il principio di tutto è la Sapienza creatrice, e questa Sapienza è amore, bontà, bellezza: «La sua misericordia rimane in eterno».
Ma proprio questa Parola creatrice non è soltanto una "parola tecnica” (= quella che dà origine all’essere). È più ampia, è una Parola che è amore, è messaggio e quindi tale da esprimersi nella bellezza e nel bene. ‘E, in realtà, - dice Benedetto XVI - per me l’arte e i santi sono la più grande apologia della nostra fede’.
- Tutte le creature sono tracce di Dio nelle cose, così che anche in un’ape, in un raggio di luce, o in un suono – noi possiamo vedere un’immagine di Dio. Una copia limitata e offuscata rispetto all’Originale, ma comunque pregna di senso. Ma sarà sempre ammirare la Bellezza che ha creato tutte le bellezze.
Preghiamo insieme
Fa', o Signore, che non perda mai il senso del sorprendente.
Concedimi il dono dello stupore!
Donami occhi rispettosi del tuo creato, occhi attenti, occhi riconoscenti.
Signore, insegnami a fermarmi: l'anima vive di pause; insegnami a tacere:
solo nel silenzio si può capire ciò che è stato concepito in silenzio.
Ovunque hai scritto lettere: fa' che sappia leggere la tua firma dolce nell'erba dell'aiuola pettinata, la tua firma forte nell'acqua del mare agitata.
Hai lasciato le tue impronte digitali: fa' che sappia vederle nei puntini delle coccinelle
nel brillìo delle stelle. Tutto è tempio tutto è altare!
Rendimi, Signore, disponibile alle sorprese: comprenderò la liturgia pura del sole,
la liturgia mite del fiore; sentirò che c'è un Filo conduttore in tutte le cose...
...e salirà il voltaggio dell'anima. Amen.
(Preghiere personali)
A due cori:
- Benedite, opere tutte del Signore, il Signore. Lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
- Benedite, messaggeri del cielo, il Signore. Benedite, infiniti spazi dell’universo, il
Signore.
- Benedite, sole e luna, stelle che rischiarate la notte, il Signore.
- Benedite, orizzonti sterminati, il Signore, voi che indicate le profonde attese
dell'uomo, benedite il Signore.
- Benedite, notti e giorni, albe e tramonti, ore che scandite il ritmo dei giorni, il
Signore.
- Benedite il Signore, fuoco e calore, gelo e freddo, piogge e rugiade, venti tutti,
montagne innevate, ghiacci eterni, boschi ombreggianti, silenzi palpitanti di vita.
- Benedite, sorgenti, il Signore, torrenti, ruscelli e cascate, benedite il Signore.
- Benedite, animali tutti che abitate la terra, uccelli del cielo, pesci del mare, benedite
il Signore.
- Benedite il Signore, uomini che amate la terra, voi tutti che operate perché sia
sempre ospitale, benedite il Signore. Benedite, voi, povere, piccole, meravigliose
mani, il Signore.
- Benedite il Signore, lavoratori di tutta la terra, voi che sudate, soffrite, gioite…
- Benedite il Signore, voi artisti dei colori, dei suoni, della luce, beneditelo voi tutti
scienziati attenti ai misteri di Dio.
- Benedite il Signore, voi che curate i malati, voi che illuminate i dubbiosi, voi che
accogliete gli ospiti, benedite cantando il Signore.
- Benedite il Signore, voi che offrite il pane e il vino sull’altare, voi che annunciata la Buona
Novella, benedite il Signore.
- Benedite il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che adoro, se io dono alle cose una
voce e un cuore per dire: Gloria! Amen. Alleluia.
SIGNORE IL MIO TEMPO E' TUO

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DACCI OGGI IL NOSTRO PANE....

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IL SIGNORE HA MESSO UN SEME

il_signore_ha_messo_un_seme_frazionato.docx | |
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